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Geomanzia: antichissima arte divinatoria fondata sull’osservazione di linee e figure tracciate a caso sul terreno o sulla sabbia. Talvolta il responso viene tratto anche dall’osservazione di fatture spontanee dal terreno o da eventuali esalazioni provenienti dal suolo. La geomanzia era conosciuta presso i Celti ed i Romani e s’ispira, nelle sue origini, alla scienza cosmica tradizionale. Questa scienza, utilizzata originariamente anche in Cina, parte dal presupposto di poter di poter determinare ed individuare le influenze che permettono all’uomo di vivere in armonia con il contesto della natura e, conseguentemente, con il cielo. La geomanzia è particolarmente diffusa tra le tribù Yorouba, Fon ed Ewe, che popolano la costa occidentale dell’Africa, dove è nato il Vau – dou.
GESP: negli studi parapsicologi condotti con metodo quantitativo questa sigla indica il complesso dei fenomeni di telepatia e di chiaroveggenza e l’insieme delle pratiche sperimentali, valide sia per telepatia sia per chiaroveggenza. La ricerca GESP si orienta a stabilire le quantità dei successi nelle sperimentazioni dei fenomeni ESP, a prescindere da come il fenomeno si presenta, come se fatto telepatico, chiaroveggente, precognitivo o retrocognitivo.
Giainismo (jainismo): dottrina religiosa indiana la cui origine viene fatta risalire al VI secolo a. C. Nella seconda metà di quel secolo sarebbe stata fondata una setta che all’inizio si chiamava “dei Nirgrantha” (degli emancipati). Essa sarebbe stata fondata da Vardhama, al quale, in seguito, sarebbero stati attribuiti i soprannomi di Mahavira e di Jina; da quest’ultimo appellativo ha preso nome il giainismo. Secondo testi giainisti, però, non si sarebbe trattato di una fondazione, ma della restaurazione di una precedente religione nata oltre due secoli prima. Il giainismo nella sua dottrina rifiuta i Veda e l’autorità sacerdotale. Considera la natura, anche nei suoi aspetti inanimati, suscettibile d’animazione, senza però supporre un’anima universale o un Dio creatore e regolatore dell’universo. Tuttavia mentre una classe di Dei vincolati, al pari degli uomini alla “catena delle esperienze e delle rinascite”. Il giainismo concepisce il mondo esistente come un infinito stuolo di anime individuali ed eterne e una materia, anch’essa eterna ma sempre mutevole. Le passioni e gli interessi umani, come una materia sottile, influiscono sull’anima; la compenetrano e la vincolano, trasformandosi così in varie specie di Karma: questi otterranno la purezza dell’anima e l’accompagnano attraverso le successive reincarnazioni. Il comportamento dell’individuo deve essere teso a dominare le passioni e ad esercitare le virtù ad esse contrarie. Solo così si esauriscono i Karma precedenti e si raggiunge la pace del Nirvana, emancipando l’anima della schiavitù della reincarnazione. Il precetto fondamentale della dottrina e l’ahimsa, cioè la proibizione assoluta di nuocere a qualunque forma di vita, anche nello stato più umile della sua evoluzione. Nel giainismo vi è una particolare interpretazione dello spazio, chiamato Akasa, considerato uno dei soli cinque elementi cosmici inanimati. Come una specie d’etere superfisico l’akasa conserverebbe le immagini di tutto ciò che è avvenuto, che avviene e che avverrà. Si ritrova, in tale concezione, un parallelismo con quello del serbatoio cosmico proposto da William James.
Già visto: vedi paramnesia.
Giornale (prova del): esperimento di precognizione condotto intorno al 1920con la medium Gladys Osborne Leonard. L’esperimento si svolgeva così: la medium, nel pomeriggio di un dato giorno, dava nomi, dati ed indicazioni, che sarebbero stati pubblicati il giorno successivo in una data colonna e in una data riga del “Times”. Questa dichiarazione scritta veniva inviata immediatamente alla Società per la Ricerca Psichica di Londra, la quale avrebbe controllato i risultati. Era un esperimento di sicuro controllo in quanto, nel pomeriggio, il giornale del giorno dopo non era ancora impaginato e nessuno poteva sapere il punto in cui sarebbe stato pubblicato ciò che la medium aveva preconizzato. La serie d’esperimenti eseguiti diede una grandissima percentuale di risultati positivi.
Glossolalia: s’indica con questo termine quell’indistinto mormorio formato da suoni inintelligibili che talvolta prelude a un fenomeno di automatismo parlante in un medium. Questa parola indica il borbottio incomprensibile che, in certi casi di malafede, il medium usa per cercare di imitare un presunto fenomeno di xenoglossia.
Grafologia: studio della scrittura di una persona attraverso il quale si possono individuare i caratteri psichici e morali della stessa. L’attività del grafologo è ormai basata su dati statistici sicuri, pertanto la grafologa non è considerata, in quanto tale, come manifestazione di una facoltà paranormale. Vi sono però degli aspetti che, in certi casi, la proporrebbero come espressione di chiaroveggenza. Alcuni grafologi, talvolta, invece di esaminare minutamente i dettagli della scrittura, danno uno sguardo d’insieme e sulla base di questo danno precise indicazioni. È da supporre che in questi casi la scrittura esaminata funga da appoggio, innescando nel grafologo un fenomeno di chiaroveggenza. Tantopiù questo è supponibile quanto nel giudizio si presentano anche fatti di precognizione e di retrocognizione.
Guarigioni paranormali: vedi pranoterapia
Guaritore: vedi pranoterapeuta
Guida: nella terminologia spiritica lo spirito guida è quello che si trova a fianco d’ogni vivente per aiutarlo ad affrontare le prove del suo Karma o del suo destino. Per il medium lo spirito guida è aiuto nelle sedute medianiche e serve da filtro tra lui e le entità che si presentano e lo assiste nel condurre i contatti. Viene chiamato anche controllo.
Guscio eterico: vedi impronte psichiche