Vocabolario della Magia e della Parapsicologia: F

Fachiro: il significato letterale è bisognoso, nel senso di colui che ha bisogno della misericordia divina. Il termine indica certi esponenti dell’ascetismo orientale. Gli europei lo applicano indifferentemente agli yogi e ai mendicanti religiosi indù, che si esibiscono in pratiche paranormali di catalessi e d’autolesionismo. Fachiro viene chiamato chiunque abbia raggiunto la possibilità di gestire facoltà paranormali ad effetto fisiologico.

Fantasma: la superstizione popolare chiama così le anime dei morti che sotto le apparenze di scheletri o corpi invisibili avvolti in lenzuola comparirebbero ai vivi. In parapsicologia con fantasma s’indicano generalmente le apparizioni che si manifestano nelle sedute medianiche. Fattore di raccolta d’informazioni: alcuni autori americani ed inglesi, tra i quali anche Milan Ryzl, indicano con queste parole un presunto fattore od organo psichico, detto anche organo della percezione extrasensoriale, che nei fenomeni di chiaroveggenza si trasferirebbe sul luogo e/o nel tempo stessi in cui accadono gli avvenimenti da percepire. È un concetto affine a quello di doppio e di corpo eterico.

Fattore PSI: vedi energia PSI

Fattura: vedi psicobolia

Fenomeno: ogni accadimento che viene percepito o constatato dai sensi o dalla coscienza.

Fisicalista: vedi animista

Fisici (fenomeni): vedi parafisici (fenomeni)

Fisicista: vedi animista

Fisiologici (fenomeni): vedi biopsichici (fenomeni)

Fluido psichico: termine caduto in disuso e sostituito da energia PSI.

Fonoveggenza: forma non frequente di chiaroveggenza o di telepatia che si serve come appoggio dell’apparecchio telefonico. L’esperienza avviene così: un sensitivo parla con una persona al telefono e riesce a visualizzare l’ambiente (ovviamente a lui sconosciuto) nel quale si trova l’interlocutore. Il fenomeno si presenta con aspetto “misto”, infatti, può essere un fatto di chiaroveggenza oppure può essere un fatto di telepatia o, infine, può essere una manifestazione insieme di chiaroveggenza e di telepatia, le quali, interagendo tra loro, s’integrano.

Forma di pensiero: immagine mentale così intensamente pensata da oggettivarsi e divenire visibile. È una tipica manifestazione d’ideoplastia. Nel Tibet, dove pare che queste forme pensiero siano alquanto frequenti, vengono chiamate: tulpa. Gli spiritisti, anche se accettano l’idea biopsicodinamica della forma pensiero, come forma d’ideoplastia, ritengono, tuttavia, che essa sia sovente espressione di personalità spiritiche.

Fotografia medianica o paranormale: fotografie ottenute da un sensitivo con mezzi paranormali. Questa fenomenologia si suddivide in tre aspetti: scotografia, fotografia spiritica, psicografia.
1. Scotografia: consiste nell’impressionare una lastra ancora avvolta nella sua lastra nera protettiva o chiusa in un contenitore schermato dalla luce o, comunque, in un ambiente al buio, solo avvicinando la mano. Negli esperimenti eseguiti le immagini, che si formano generalmente solo quelle della mano, ma talvolta si realizzano anche delle macchie dalla forma non definita; anche in questo caso si ha la prova che qualcosa è intervenuto ad influenzare la sostanza fotosensibile di cui è coperta la lastra, provocandone un’alterazione.
2. Fotografia spiritica: consiste in immagini di defunti che talvolta compaiono in fotografie scattate durante sedute medianiche. Fenomeno che si presenta spontaneamente, ma che talvolta è stato ottenuto con successo anche in via sperimentale.
3. Psicografia: fenomeno per il quale un sensitivo riesce ad influenzare la materia fotosensibile di una lastra fotografica, riuscendo ad impressionarla con l’immagine di una scena pensata.
Tutti e tre i fenomeni sono considerati espressioni di forme psicocinetiche.

Funzione circonferenziale e diametrale: un fenomeno paranormale è, abitualmente, più o meno complesso, appare cioè formato da una concatenazione d’elementi, che possono essere considerevolmente diversi tra loro. Questo propone un interrogativo: il sensitivo affronta questi elementi uno alla volta per poi coordinarli, in vista del risultato, oppure percepisce il concetto con una sola azione psicologica? Queste due ipotesi furono studiate da A.A. Foster, che chiamò la prima funzione circonferenziale, come il sensitivo andasse in giro a riscontrare a uno a uno i vari elementi, e la seconda funzione diametrale, nella quale il sensitivo risolverebbe il fenomeno come se lo attrasse “usando la via più breve”. Gli esperimenti però hanno dato risultati differenti. Si sono particolarmente differenziati, nei loro esiti, gli esperimenti condotti con il metodo quantitativo, rispetto a quelli condotti con quello qualitativo. Nei primi due le funzioni si alternano e anche talora interagiscono. Vengono spesso citate in proposito alcune sperimentazioni eseguite con il famoso sensitivo polacco Stephan Ossowiescki. Egli aveva imponenti manifestazioni di chiaroveggenza e telepatia. Riusciva agevolmente a leggere frasi scritte su un foglio chiuso dentro una busta. Talvolta leggendo appunto delle frasi, dentro una busta chiusa, dava una conferma alla funzione circonferenziale. Altre volte invece sembrava mettesse in atto la funzione diametrale come nel caso in cui gli fu sottoposta una frase di Pascal che diceva: “L’uomo non è che una canna, la più fragile della natura, ma è una canna pensante”. Il chiaroveggente, concentrandosi, cominciò a parlare dicendo: “riguarda l’umanità, o meglio l’uomo…è una creatura, la più stupida… è un proverbio…sono idee di uno dei grandi uomini del passato… Direi Pascal… l’uomo è debole, una canna debole…debolezza… è anche la canna più pensosa…”. In questo caso il fenomeno chiaroveggente s’instaurava, in lui, orientandosi non sulla frase scritta, ma sul concetto, che probabilmente cercava di trarre per telepatia da chi aveva scritto la frase, usando appunto la via più breve, in altre parole la funzione diametrale. Gli studi condotti con il metodo quantitativo, invece, confermerebbero la funzione diametrale. Chiaro in proposito l’esempio portato da Ugo Dettore: circonferenzialmente, sia che operi diametralmente, dovrà risolvere un solo problema: vedere la carta di uguale simbolo o percepire la semplice identità della carta scelta con quella che gli è stata mostrata. 
 

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