Quando una persona tutte le notti subisce una violenza come quella decritta precedentemente, non soltanto il suo fisico subisce le conseguenze, ma crolla anche e soprattutto la resistenza psichica, con le conseguenze che tutti sappiamo o possiamo immaginare. Ad ogni modo le conseguenze più evidenti ed evidenti sono:
la perdita della personalità e della libertà per il proprio comportamento. Infatti oltre che rovinare il recupero che un giusto sonno ristoratore dovrebbe dare, si indebolisce la capacità di controllo e di autonomia, compromettendo l’obiettività, e incanalando i soggett9o a commettere errori madornali che se “integro” non avrebbe mai commesso. In questo modo, ad esempio, si spiega il completo cambiamento del bravo marito che si sente stranamente ed improvvisamente attratto da una donna estranea che ricorre alla magia per averlo o per rovinare il matrimonio di lui. Un marito buono, sereno, affettuoso, legato ai figli, legato alla moglie,In questo modo, ad esempio, si spiega il completo cambiamento del bravo marito che si sente stranamente ed improvvisamente attratto da una donna estranea che ricorre alla magia per averlo o per rovinare il matrimonio di lui. Un marito buono, sereno, affettuoso, legato ai figli, legato alla moglie, di colpo succede qualcosa e non si riconosce più. Non fa più l’amore con sua moglie o lo fa in modo diverso, più distaccato, quasi per dovere o per sfogo, non sta più con i figli, non gioca più con loro, li trascura anche nelle piccole cose, la casa gli sta stretta, nel senso che vuole sempre uscire, evadere,non dorme più, suoi sonni tranquilli, mette in mostra un intimo disagio e nervosismo ingiustificato. E’ come se una forza invisibile. Di cui lui stesso non capisce la provenienza o nega che ci sia, lo portasse a fare anche ciò che non vuole, che non vorrebbe.
Devo sottolineare che in casi come questi descritti, la perdita di capacità di “volere” non sempre è totale, ma è talmente forte, che difficilmente si è capaci di resistere o di fare una concreta opposizione o resistenza.
La mente è sconvolta da queste continue “suggestioni mentali” che la tengono continuamente sotto pressione di giorno e di notte.
Falsi pensieri, distorte interpretazioni, risentimenti, immaginazioni al di fuori ed al di là di ogni realtà martellano la testa per giorni e giorni, per mesi, fino a quando non riescono ad imporre, ad introdurre a livello mentale false certezze4 che al momento opportuno esplodono e diventano dirompenti, letali, incontrollabili, con espressioni e comportamenti incomprensibili ed imprevedibili. Ed al culmine, tale atteggiamento, non voluto ma imposto, non desiderato ma operante, scatena atteggiamenti violenti, rabbioso, asociali, soprattutto con le persone care, e la persona si rintana in se stessa e molte volte approda a malattie mentali o ospedali psichiatrici, o ben che vada a dosi elefantiasi di psico0farmaci, che NULLA risolvono, ma che anzi attenuano, limitano la capacità di reazione a queste ener4gie negative imposte.
Tale stato confusionale, tale agitazione mentale, da origine, crea la deconcentrazione, ossia l’incapacità della persona di fermare la mente per concentrasi sulle cose da farsi. Sul lavoro si incomincia a non combinar più niente, non si riesce ad applicarsi, la mente sfugge continuamente dalla realtà e si commettono errori anche madornali, a volte pericolosi, e lavori che richiedono concentrazione ed impegno, sono svolto con superficialità e trascuratezza, con pericolosi vuoti di memoria o amnesie, o distrazioni da parte di cose futili e superficiali quando non inutili. Manca l’applicazione, non la voglia. Ho visto gente piangere perché non riuscivano ad applicarsi o a concentrasi su un determinato problema.
La stanchezza mentale genera allora un senso di avvilimento c he investe tutta la persona, dentro e fuori, la rende triste, incline alla melanconia, al pianto facile, la porta a rinchiudersi sempre più in se stessa e le crea la sensazione che il mondo intero le stia crollando addosso e che oramai non potrà più+ andare avanti, non potrà più rialzarsi. Nei momenti peggiori tutto diventa più nero del nero e la fine sembra oramai inevitabile. Il disastro, il fallimento di tutto sembra a portata di mano ed il soggetto è portato ai pensieri più cupi, alle conseguenze più estreme: pensa al suicidio.
Infine abbiamo il fenomeno della ricerca del letto. Il soggetto sente la necessità di chiudersi in camera da letto, desidera distendersi nelle ore del giorno su quel letto che per lui è un silicio durante la notte. Si tende ad avere una vita, un’esistenza prevalentemente vegetativa, si rifugge da ogni impegno evitando di frequentare la vita sociale. Il letto attira, sempre, sempre di più, anche perché nel letto, in questa fase, generalmente vi sono già presenti le concretizzazioni, le materializzazioni del male ricevuto, delle energie negative che hanno avvolto la persona: E lo possiamo trovare nel cuscino, nel materasso, e sono queste cose che accentuano il richiamo del letto, al fine di continuare la loro nefanda azione e di indebolire sempre più il malcapitato.
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