Altra inutile credenza popolare che coinvolge però ritualistiche di bassa magia e/o stregoneria è questo “laccio della strega” così chiamato perchè si usava quando si voleva “accalappiare” qualcuno:
Nei giorni di mercoledì o venerdì in plenilunio si va in un bosco da soli.
Ci si porta dietro un laccio nero comprato da noi e non da altri.
Con il braccio sinistro scoperto si deve dire il seguente scongiuro:
Diavolo che state ai sette celesti, uno di questi tre diavoli m’impresti, attaccami il cuore di…(nome della persona) che non possa piu bene ne mangiare ne tanto meno dormire, e sempre a me possa pensare..
Finite tali parole bisogna legarsi il braccio sinistro con il laccio da sopra il gomito verso il corpo quindi si dovrà fare nuovamente l’invocazione demoniaca e fare un altro nodo.
Poi c’è la parte finale che non riporto per ovvi motivi e che serve per “attivare” quanto sopra.
Secondo questa metodologia di stregoneria così rimarrebbe legata la persona. Se non si vuole più l’amore della persona bruciare il laccio in notte di novilunio.
Si capisce da soli la stupidità e la pericolosità di tale intervento stregonesco, che evoca direttamente l’aiuto del demonio ed auspica in tal senso il legamento di una persona o quanto meno il suo coinvolgimento con chi opera la malia.
QUESTO È IL RITUALE PIÙ POTENTE DEL LACCIO DELLA STREGA. CI SONO ALTRE VARIANTI SEMPRE PERICOLOSE MA MENO POTENTI
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