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Nei processi di stregoneria erano necessari due elementi probatori per la condanna: uno era il famiglio e l’altro il marchio della strega.
IL FAMIGLIO: Sono spiriti che venivano offerti alle streghe come dono di nozze per festeggiare il coronamento del patto della strega con il diavolo.
Poteva assumere qualsiasi forma, anche se le più tradizionali erano quelle di gatto, rana, corvo ma indipendentemente dalla forma assunta, questi famigli fornivano alla fattucchiera una vasta gamma di servigi, che variava dal portare a termine perfidi servigi a consigliare sulla magia nera.
I famigli erano allattati direttamente dalla strega tramite un capezzolo soprannumerario.
Il marchio della strega poteva essere qualsiasi cosa, dal capezzolo soprannumerario a un piccolo segno, come un neo, una verruca o un altra piccola anomalia fisica.
Soltanto un corpo perfetto avrebbe potuto sostenere tale esame minuzioso ( e del resto la stessa perfezione sarebbe stata considerata prova di un patto scellerato
L’indagine svolta era assai approfondita.
La prassi imponeva che coloro che erano sospettate di stregoneria fossero spogliate nude, rasate dalla testa ai piedi, e poi ispezionate con cura, talvolta in un aula giudiziaria pubblica.
Dato che il marchio della strega era spesso ritenuto trovarsi in un punto ben nascosto, l’esame era molto accurato e spesso portava alla luce la prova schiacciante nelle “parti intime”
Benché ammantati di rettitudine morale, i processi alle streghe , innegabilmente, alimentavano, gli impulsi sadici e libidinosi, innanzitutto dei pubblici ministeri e poi del pubblico in generale.