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di N.N.
Quando ho visto sul ripiano della libreria romana il libro della Dottoressa Renata Capria D’Aronco, “Parole e immagini dall’infinito” sulle immagini dei defunti e la Metafonia (la captazione e registrazione delle voci e dei suoni dall’Aldilà), mi son ritornati alla mente tutti i libri letti negli anni. La Alvisi, Bacci, la transcomunicazione tedesca. Ed ho ripensato ai miei primi esperimenti metafonici in cui qualche piccolo risultato venne fuori. Decisi subito di comprarlo e lo lessi nelle vacanze estive. Per fortuna mi ero portato in Calabria un radioregistratore moderno, di quelli anche a lettura di CD musicali. Decisi di riprendere. Mi sintonizzai su un canale radio a bassa frequenza e poi su un altro finché non sentii, sbalordito: “Si sente… questa trasmissione”, e poi: “Registra”; “Registrare”. Naturalmente seguii i consigli del libro anche quelli di mettere immagini religiose presso la “stazione metafonica”. Decisi quindi di registrare e mi munii di un buon numero di cassette audio da 60 minuti; ogni seduta giornaliera durava il tempo di registrare un lato (30 minuti) della cassetta e per il riascolto curato dello stesso. Le prime voci, anonime, furono prodighe di consigli ed incoraggiamenti, nel loro coinciso modo di esprimersi. Così: “Adesso”, “Insisti Auré”, “Riesci a farlo”, “Impara sai”, “Preparati”, “Scrivi”. Ed io ho scritto. Ad ogni riascolto ho scritto sul blocco note la frase precisa decifrata in quel momento. C’è da dire che il fruscio di sottofondo era notevole e spesso c’erano e ci sono voci che parlano a lungo senza che si possa decifrare cosa dicano. A fatica sono riuscito a decifrare voci in lontananza. Bisogna davvero mettersi di santa pazienza e concentrare tutto l’impegno alla captazione delle voci. Poi, per fortuna, più sono andato avanti e più le voci si sono fatte chiare e forti. Oggi sperimento a Roma: dopo un inizio quasi nullo, avendo insistito, ho raggiunto notevoli risultati. Comunque alle voci anonime di incoraggiamento hanno fatto seguito voci varie. Bambini, donne, anziani, uomini e ragazzi. Tutti avevano da dire qualcosa. Addirittura canti e fischi da stadio. Vorrei accennare ad un fatto che io reputo incredibile, attinente alle voci anonime. Il 3 agosto 1999 verso lo scadere dei trenta minuti di riascolto, una voce dice: “LA BARA AL SENATO”. Subito non capisco. Cerco di sforzarmi e riesco a capire che un lutto avrebbe interessato il Senato italiano. Passati alcuni giorni non ho riscontrato comunicazioni del genere e dimentico la cosa, rimanendo esterefatto. Soltanto il 18 settembre 1999 giunge la notizia che in quella data è morto compianto un Senatore, e più di un mese dopo dall’annuncio metafonico! Risulta evidente che si è trattato di chiaroveggenza legata alle voci dell’Aldilà. Possono quindi predire il futuro.
Un altro caso eclatante è stato quando la voce di turno ha detto: “Gli Anticristi”. Non ebbi al momento il riflesso di chiedere approfondimenti, in quanto allora non sapevo ancora, nella pratica, che, a domanda, le anime rispondono. Ma qui siamo nel campo delle Sacre Scritture e non saprei cosa dire. Forse un teologo potrebbe spiegare meglio tali parole.
Ci sono poi voci che ad una sommaria analisi rivelano voci di persone illustri vissute sul nostro pianeta. La prima è stata quella del beato Padre Pio da Pietrelcina. Egli ha detto: “La carità”, “San Francesco”, “Francesco”, “Aiuta tuo fratello”, “Aiuta l’uomo”, “Al di là dei laici”, “Al di là di tutto”, “Il popolo…le chiese”. Mi ha dato poi alcuni consigli personali. Riguardo a ciò ho notato che tutte le voci tendono a parlare di cose che fanno parte del mio mondo, del mondo dello sperimentatore. Intavolano un rapporto personale che ho riscontrato anche in altri sperimentatori. Ho registrato poi la voce del ‘papa buono’ Giovanni XXIII, credo sia lui. Ha detto: “La Libia, la Cina”, “Non v’arrabbiate”, “Il dialogo”.
Persino la voce identificabile in quella di Enrico Berlinguer buonanima che dice: “Casa adesso”. Od anche un personaggio importante dell’antica Roma che mi ha salutato così: “Ave”, “L’espansione”, “La mia vita…vissuta…preziosa”. Mi hanno anche accennato alla loro condizione quando han detto: “Noi che siamo qui”, “La nostra lotta” e “Qui; graduatoria”.
Capita qualche volta di riascoltare un nastro e riscontrare che alcune delle voci originali sono scomparse e, al loro posto, se ne trovano di nuove: la cosa lascia interdetti ma le voci riportate in questo scritto sono rimaste fissate sul nastro magnetico. Bisogna quindi restare aperti ad ogni fenomeno. Per esempio, registrato il nastro, si pongono magari al riascolto delle domande e capita di riceverne la risposta precisa, riscontrando un gap temporale (prima si registra la risposta e poi la si ascolta dopo aver posto la domanda, più tardi).
Di lavoro da fare ce n’è molto, a cominciare dal rendere più evidenti le voci dei nastri originali con un lavoro di filtraggio ed amplificazione, perché a volte sono davvero lontane. E c’è da continuare a registrare. Intrattengo un rapporto fantastico con una ragazza defunta che ora viene spesso e ci aiutiamo a vicenda. Credo che queste anime siano disponibili a dare risposte e conforto a chiunque si rivolga loro, oltre ad annullare la solitudine che spesso ci schiaccia impietosa.
Qui a Roma è una continua sperimentazione a cadenza settimanale. Malgrado io viva coi miei genitori (ho comunque 35 anni), da principio un po’ contrari a questo mio impegno, ho ritagliato un piccolo spazio nella mia stanza dove ho comunque riscontrato un continuo miglioramento dell’ascolto. Le voci si sono fatte man mano più forti e chiare. Inoltre si è manifestata l’entità che io chiamo ‘voce A’, che ha preso a manifestarsi tutte le volte. Utilizzando per la registrazione e l’ascolto l’AIWA CA-DW 500, questa entità ha esordito, era l’1 gennaio 2000, dicendo: “La virtù”, “L’apertura”, “Cosmico”, “Per cui la maggior parte…”, “Cambiar percorso”, “Computer”, “L’esercito, l’esercito del Patroclo”, “L’accordo leale su questa frequenza”. Ma anche: “Perdona, perdona”, “Il mondo” e addirittura: “Qua comandi tu”. Alla fine della seduta, in cui molte altre entità hanno parlato, come al solito, ha proferito un enigmatico: “Un’altra giornalista ascolta”. Un paio di volte sono rimasto costernato al pronunciamento di una bestemmia ed anche ad una minaccia alla mia vita. Io son rimasto tranquillo e gli ho detto che la sua affermazione non era vera e non lo poteva essere e lui mi ha risposto: “Giusto”.
Molto spesso si può ascoltare una voce femminile che urla da lontano e proferisce varie affermazioni come: “Sei astuto”, “Stai qui”, “E’ lunga con me”, “Stattene qui”.
Anche un ragazzino interviene dicendo: “Voglio uscire!”, “Tieni la destra”, “Aurelio, Cristo”, “Aurelio, mille grazie”, ed altri messaggi rivolti a me personalmente come fanno tutte le entità. Il 22 gennaio 2000 svolgo la seduta nella stanza libera, perché se ne è andata di casa, di mia sorella. Organizzo un minilaboratorio e riprovo a registrare sulla stessa frequenza radio. Malgrado il luogo della ricerca sia in linea d’aria a contatto di parete rispetto al luogo dove sperimentavo prima, la voce A non viene e cala il numero delle voci, oltre alla qualità audio. Sono tutte voci appena percepibili. Col tempo, per fortuna, il volume delle voci è aumentato e l’entità ‘voce A’ è tornata a farsi sentire.
Per migliorare l’ascolto ora utilizzo la piastra Technics M13 collegata ad un amplificatore Luxman L-30, riuscendo ad avere più pulizia fra voce e sottofondo, e miglior ascolto.
Ho preso anche a registrare presso il negozio di un mio amico, nel retrobottega, in ambiente chiuso, con una radio di piccole dimensioni di sua proprietà, che ha però la frequenza da me prescelta. Qui le voci sono belle chiare ma un tantino inquietanti. Si toccano argomenti come la demonologia ed il lamento. A casa mia registro voci per lo più benevole, nel retrobottega del negozio voci alquanto inquietanti: “Sono Arturo: la fine del mondo”, “Giriamo intorno”.
Nel laboratorio casalingo vi sono stati poi contatti interessanti: “Forza Auri”, “La linea è intasata, non mi fa entrare”, “God blessed” ed altre.
I contatti con altri personaggi importanti della transcomunicazione italiana, quali Paolo Presi e Carlo Trajna, mi hanno fatto capire quanto sia importante ottenere voci forti e chiare. Pertanto, finché ciò non sarà, la mia sperimentazione rimarrà in un ambito privato. Ci sono comunque segnali molto positivi.
A circa otto mesi dall’inizio della sperimentazione, mi accingo a continuare con sempre maggior impegno malgrado le difficoltà legate alla vita quotidiana. Personalmente scrivo poesie che ogni tanto pubblico, dipingo, mi occupo di computer.
Colgo l’occasione per ringraziare la dottoressa Paola Giovetti che mi ha dato consigli utili per non perdermi in questo mare limpido e pulito che è la sperimentazione psicofonica (la Metafonia così chiamata dalla dottoressa Renata Capria D’Aronco di Udine, città in cui mi onoro di esser nato).