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di Caterina Maniaci
GIOVANNI PAOLO II: “LE PERSONE TORTURATE RESTANO UNA MACCHIA NELLA STORIA DEL CATTOLICESIMO”
SPETTA AI PROTESTANTI IL PRIMATO DELLE ESECUZIONI…distorte dei tribunali delle inquisizioni e le torture nella prigione degli americani Abu Ghraib. Ci provano, ma non ci riescono. La risposta, secca, è che non si possono istituire parallelismi di questo tipo. Certo, usare la violenza per imporre la verità è sempre un metodo sbagliato.
Ma questo non può servire da pretesto per diffondere immagini distorte e falsate di comportamenti legati a determinati fatti e momenti storici.
Il botta e risposta avviene durante la presentazione presso la Sala Stampa della Santa Sede, del volume “L’inquisizione”, atti del convegno internazionali tenuto sull’argomento nel 1998.
Per parlare del volume, e quindi anche di Inquisizione , tribunali ecclesiastici, caccia alle streghe, torture e roghi, ci sono presenti tre importanti cardinali: il cardinal Roger Etchegary, noto come “l’uomo delle missioni del Papa”; il cardinal Georges Cottier, il teologo del Papa, il cardinal Jean -Louis Tauran, archivista e bibliotecario della Chiesa. E con loro, lo studioso Agostino Borromeo, curatore del volume.
Il Vaticano, in sostanza, conferma il mea culpa per i misfatti dell’Inquisizione, voluto dal Papa per il Giubileo del Duemila. Ma non intende chiedere scusa per colpe non commesse, e dal cilindro della verità storica tira fuori dati che mirano a smontare alcuni secolari luoghi comuni: l’Inquisizione ha torturato e bruciato meno di quanto si pensi; è stata meno accanita contro le presunte “streghe” di quanto non furono i tribunali civili; i Paesi protestanti hanno processato e bruciato anche più di quelli cattolici.
I dati emergono dalle 786 pagine del volume presentato. La pubblicazione arriva in ritardo per motivi tecnici (non da presunte pressioni per non farla uscire, si affretta a smentire Cottier), ma viene onorata dalla presenza di ben tre importanti cardinali e da una lettera del Papa, che non aggiunge molto al percorso indicato da Giovanni Paolo II: le persone torturate e processate in nome della fede restano una macchia nella storia del cattolicesimo, è compito della Chiesa mettere in luce tali errori basandosi su ricerche storiche. Ma, sottolinea Cottier, “una domanda di perdono non può riguardare che fatti veri… Non si chiede perdono per alcune immagini diffuse all’opinione pubblica, che hanno più del mito che della realtà”.
Non si chiede scusa per la mitologia da leggenda nera che avvolge l’Inquisizione.
A squarciar quel velo scuro ci hanno provato 29 storici di diverse nazionalità e fedi religiose, ha spiegato Borromeo, e “dalla ricchezza dei dati forniti è possibile rivedere alcuni luoghi comuni assai diffusi tra i non specialisti: il ricorso alla tortura e alla condanna alla pensa di morte non furono così frequenti come si è per molto tempo creduto”. Su centomila processi non solo dell’Inquisizione ma anche civili celebrati in tutta Europa, cinquantamila processati sono finiti al rogo, in prevalenza condannati da tribunali civili. Su 125.000 processi dell’Inquisizione spagnola, solo 59 “streghe” sono finite sul rogo; l’Inquisizione portoghese ha invece bruciato 4 persone e quella italiana 36.
Inoltre il numero di imputati al rogo dall’Inquisizione si calcola “in un centinaio, contro centomila processati dei tribunali civili”. In Portogallo su 13.625 processi le condanne sono circa il 5%. Le esecuzioni di donne accusate di stregoneria furono superiori in Paesi protestanti che non cattolici: 1000 in Italia su oltre 13 milioni di abitanti, 4000 circa in Francia su 20 milioni, 25 mila in Germania su 16 milioni di abitanti.
Pentimento non vuol dire condanna, e alla domanda sul perché la Chiesa non abbia condannato i papi che favoriscono i tribunali antieretici, Cottier replica: “Quando chiediamo perdono non condanniamo, siamo condizionati dalla mentalità del tempo in cui viviamo e fra 50 anni qualcuno potrebbe accusare di non aver visto certe cose”. Con ciò, dall’arena della polemica, il “caso Inquisizione” passa all’orizzonte infinito della Storia.