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di Luciano Sampietro
Nel suo forse ultimo pellegrinaggio, Giovanni Paolo Secondo ha celebrato il Rosario nell’antica Pompei e con il Rosario la pace, alla quale il beato Bartolo Longo aveva dedicato la facciata della basilica della Madonna , “intuizione”, ha detto il Pontefice, “di cui possiamo cogliere l’attualità, all’inizio di questo millennio già sferzato da venti di guerra e rigato di sangue in tante regioni del mondo”. Sono parole quasi profetiche quelle del Pontefice: il terzo millennio, che era stato visto quasi come una rigenerazione dell’Umanità, lo schiudersi di un nuovo mondo fatto di tolleranza e fratellanza, si è fin dalla sua alba rivelato gravido di lutti e di sangue. Nel mio libro “Nostradamus- Settimo Millennio”, uscito nel 1999, quando nel mondo regnava una pace pressoché generale, ho dedicato un intero capitolo (il decimo)ad illustrare le linee generali che avrebbero caratterizzato l’inizio del terzo Millennio, e cioè guerre, rivolgimenti politici, inondazioni, dispersioni di ricchezze e, infine, una terribile carestia che avrebbe colpito le popolazioni più deboli. Ciò scrivevo perchè i versi profetici di Nostradamus non lasciano dubbi in proposito e le parole del Pontefice, in particolare, riecheggiano la sestina 27:
Fuoco azzurro da costa d’occidente,
e dal mezzogiorno corre verso oriente,
verso mezzi morti, senza uno scopo,
Terzo Millennio:a Marte il bellicoso,
si vedrà brillare il rubin focoso,
tempo del rubino e la fame dopo”.
La fiamma della guerra nel terzo Millennio partirà da occidente e dal sud e investirà l’oriente, colpendo popolazioni già al limite della sopravvivenzae sarà del tutto insensata. Il Terzo Millennio sarà caratterizzato dal bellicoso Marte, che anche sul piano astronomico, dopo oltre settemila anni, proprio in questo inizio millennio ha raggiunto la posizione più vicina alla terra, e dal rosso colore di Marte la prima parte del millennio riceverà la sua impronta, un periodo che la sestina chiama il tempo del rubino. In alchimia il rubino rappresenta il fuoco delle passioni e del fanatismo e si può ben dire che questi tempi non possono avere più precisa definizione: quanto sta accadendo oggi nel mondo trova la sua causa prima nel fanatismo religioso degli integralisti islamici. Il fuoco delle torri di New York e dell’Iraq, come un’onda gigantesca, dovrebbe dunque finire per coinvolgerci in qualcosa di mostruosamente impensabile, come prevede anche la quartina II, 46:
“Dopo sì gran strage, altra peggio investe,
il gran motore i secoli rinnova,
sangue, acqua, latte, fame, ferro e peste,
ferro in ciel corre, in lunga fiamma nuova”.
Quando il motore del tempo rinnoverà i suoi secoli ( il nuovo millennio), sarà incombente una strage ancor peggiore di quella causata dalla seconda guerra mondiale, che potrebbe portare carestia, morti , sofferenze e inondazioni. In cielo allora si vedranno macchine di ferro correre lasciando dietro a sé una lunga scia di fuoco. Come più volte ho avuto modo di dire al mio amico Enrico Galimberti, creatore in Internet dello splendido sito ACAM la seria e periodica lettura delle centurie da parte dei capi di governo costituirebbe un grande deterrente per la guerra e un potente collante per unire gli uomini in una pace durature, che trova oggi solo in questo grande Pontefice l’unico paladino sincero.