Papa attento a quella rosa!

di Luciano Sampietro
l’Ufficio Stampa Vaticano ha reso noto il programma del viaggio che il Santo Padre farà in Croazia nei primi giorni di giugno: Giovanni Paolo II partirà da Roma il pomeriggio del 5 giugno a arriverà a Fiume (Rijeka) dopo circa un’ora di volo, alle 16,45.
Per tutto il periodo di permanenza in Croazia il Papa soggiornerà a Fiume, da dove si sposterà per andare il giorno 6 a Ragusa (Dubrovnik), il giorno 7 a Osijek, nel mentre la domenica dell’8 giugno celebrerà una messa solenne in una zona di Fiume chiamata Delta.
Ad ogni viaggio di questo grande Pontefice, il mio pensiero corre alla sinistra profezia contenuta in due quartine delle Centurie, e precisamente la II,97 e la VIII,46.
Ma questa volta sento una preoccupazione particolare, sia perché lo stesso Pontefice nel discorso ai suoi connazionali polacchi ha con molta serenità affermato di sentire la sua fine molto prossima, sia perché i collegamenti che si possono fare tra il viaggio papale e gli elementi individuabili nelle due quartine sono inquietanti, talmente inquietanti da meritare estremo approfondimento.
Le due quartine, pertanto, saranno fatte oggetto di separato commento, perché il loro esame richiede spazio adeguato:

Quartina II,47:
Papa romano non ti avvicinare
a quella città che due fiumi sposa:
sarai là appresso il tuo sangue a sputare,
tu e i tuoi quando fiorirà la rosa.

Per esigenze di rima ho tradotto il verso francese arrouse (oggi arrose) in sposa; in realtà ilsignificato suo proprio è quello di bagnare, innaffiare, cospargere e, per traslato, all’epoca di Nostradamus, significava anche battezzare.
Quindi la traduzione letterale del verso sarebbe ” La città che due fiumi bagna”: che significato dunque può avere una città che bagna due fiumi? Nel verso, infatti, il verbo è al singolare e poiché nell’opera di Nostradamus nulla vi è di casuale, nemmeno apparenti errori di sintassi, la singolarità deve essere approfondita.
Se accostiamo la quartina alla città di Fiume, la prima cosa che viene in mente è il fato che il veggente possa aver avuto intenzione, usando il singolare, di rendere attento l’interprete sulla singolarità del nome della città, Fiume, appunto.
Se poi, si va a tradurre “arrouse” con “battezza”, allora il riferimento diviene ancora più penetrante, dal momento che il fiume che attraversa Fiume, in passato si chiamava anche Flumen (nel periodo romano) e Fiume (Oeneo) per gli italiani. Ed anche in croato il corso d’acqua ha la stessa radice di fiume, in quanto attualmente si chiama Rijecina, che significa piccolo fiume, e prima si chiamava Reka o Rijeka, che vuol dire appunto fiume.
Quindi si potrebbe anche interpretare il verso, nel senso che la cità di Fiume battezza (cioè da il nome) due volte il fiume che l’attraversa. Ma si potrebbe ancora interpretare “due fiumi” nel senso di “doppio fiume” – e da qui l’uso del singolare “bagna” – e ciò sia per il doppio nome ad esso attribuito sin dall’antichità (Aeneus e Flumen dai romani; Eneo e Fiume dagli italiani; Rijcina e Rijeka dai croati) sia perché il fiume alla sua foce si sdoppia in due corsi, e ciò non per fenomeno naturale ma per fatto dell’uomo: sul finire del XIX secolo, infatti, la foce del fiume venne deviata ricavando un delta e due i due bracci del fiume ebbero due nomi diversi, in italiano Eneo e Fiumara, in croato Rijecina e Mrtvi ed appunto in questa zona denominata Delta, il Pontefice celebrerà una messa solenne alla presenza di migliaia di fedeli.
Questo punto l’attenzione deve spostarsi sull’ultimo verso “quando fiorirà la rosa” e ci si deve chiedere quando fiorisce la rosa.
Sul piano naturalistico le rose fioriscono nei mesi di maggio e giugno e pertanto il periodo è compatibile. Ma il Veggente usa nel verso il singolare e non il plurale, con il che, forse, intende essere più preciso ed all8udere ad una ben determinata rosa. La rosa nell’antica Roma era il simbolo della rigenerazione, per tale motivo con essa si onoravano gli antenati, adornandone le tombe. Ma nel cristianesimo delle origini, la rosa rappresentava lo Spirito Santo, che in tanti petali fiammeggianti si era posato sugli apostoli per donare loro le capacità necessarie per farsi comprendere da chiunque e diffondere così l’insegnamento di Cristo.
Quest’ultimo riferimento ci porta dunque al giorno della Pentecoste che celebra appunto la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli dopo 50 giorni dalla Pasqua e che ancora oggi viene da molti chiamato “Pasqua Rosa” ciò anche perché un tempo, per ricordare la discesa dello Spirito Santo, si facevano piovere nel corso della messa petali di rosa.
E va detto ancora che nella tradizione germanica, per la quale il giorno della Pentecoste è una festività molto sentita e celebrata, esiste una rosa particolare che viene chiamata Pfingstro, cioè rosa dio Pentecoste.
Quel che maggiormente inquieta è che la Pentecoste cade quest’anno l’8 di giugno, giorno nel quale il Santo Padre celebrerà messa nel Delta del Fiume…

25 GIUGNO 2003
Fallito attentato contro il Papa durante il viaggio in Bosnia e Croazia
A rivelare il complotto ordito da un movimento di estremisti serbi, “Ravna Gora”, è stato il quotidiano Oslobodjenje. Secondo la testata, che cita fonti vicine al governo bosniaco, l’attentato avrebbe dovuto essere compiuto durante l’ultimo viaggio del Pontefice in Croazia dello scorso 5 giugno per opera di un mercenario assoldato in Slovenia ma il complotto è stato scoperto poco prima dalla polizia. Non è stata precisata la nazionalità del cecchino e nemmeno in quale delle cinque città visitate dal papa sarebbe dovuto avvenire l’attentato. Secondo i servizi segreti occidentali dovevano esserci più gruppi di attentatori lungo le strade percorse dal corteo papale affidando l’azione a chi avesse avuto l’occasione più favorevole. Il capo della polizia della Repubblica Srpska (Rs, entita’ serba della Bosnia), Radomir Njegus, ha confermato che i suoi agenti “hanno seguito per mesi duecento persone, dieci delle quali appartenenti al movimento Ravna Gora” aggiungendo di aver avuto l’informazione di possibili attentati dalla polizia della Federazione Bh croato- musulmana (l’altra entità che con la Rs forma la Bosnia Erzegovina) senza mettere in relazione le persone seguite con la segnalazione. Il quotidiano di Sarajevo, però, riferisce che alla vigilia dell’arrivo del Papa la polizia della Rs aveva fermato il presidente e il vicepresidente di Ravna Gora, Nedjo Osap e Milan Barisic, sequestrando armi trovate nelle loro abitazioni. 

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