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di Piero Cassoli
Scrissi molti anni fa: “Ci sono tre parole che hanno fatto passare molte notti insonni a tanti Parapsicologi e su cui tuttora non c’è un universale consenso: “Oggetto”- “Limiti”-“Parapsicologia”. Sono le parole che costituiscono il sottotitolo di questa lezione e che continuano a “intrigare” – mi si permetta di usare questa brutta ma incisiva parola- la maggior parte dei Parapsicologi – o almeno di quelli degni di questa qualifica.
La situazione si trascina tuttora, tanto è vero che fra noi ogni tanto c’è qualcuno che propone nuovi termini, per lo meno al posto di quello ormai screditato di “Parapsicologia”. A mio parere la confusione- e il discredito- hanno raggiunto limiti intollerabili. A mio parere l’unica strada percorribile, allo stato attuale della ricerca, è quella delle definizioni provvisorie, fenomenologiche, che abbiano per ora, come unico fine, quello di intendersi. Dobbiamo in altre parole costruire una “griglia”, un “filtro” che ci permetta di dire: i fenomeni in esame che passano quel filtro sono i soli che rientrano a pieno diritto nella nostra ricerca -almeno per ora.
Quindi a chi ci interroga sul significato di quelle tre parole, risponderemo in questo modo:
– La Parapsicologia è quella branca delle Scienze Biologiche che studia i Fenomeni psi.
– L’ Oggetto della Parapsicologia è lo studio dei Fenomeni psi.
– I Limiti della Parapsicologia sono quelli posti dalla definizione dei Fenomeni psi.
Daremo quindi una definizione (provvisoria) dei fenomeni psi. Ma prima di passare a tale definizione, credo utile aggiungere che i limiti della Ricerca in Parapsicologia restano comunque indefiniti e sfumati, che le definizioni date hanno un fine operazionale, pragmatico, insomma pratico.
Tutt’intorno ai fenomeni psi in senso stretto, c’è un “Territorio di Frontiera” quanto mai evanescente e affascinante, che è un campo infinito di studio, spesso in comune con antropologi, etnologi, storici delle religioni e del folklore, etnoiatri e biologi, fisici e medici e che offre la opportunità di tante ricerche “sul campo”.
Non ho mai compreso perché queste mie parole così chiare, questi miei concetti così semplici e pratici non siano stati negli anni, e ne sono passati ben 28 da quel Congresso all’Università di Modena in cui per la prima volta li presentai in Italia, non dico criticati, ma neppure commentati- se si esclude, e questo va a suo merito, il Dr. Enrico Marabini, che però non ha fatto riferimento alla mia relazione di allora.
Mi sembra comunque utile informare preliminarmente che il termine “Parapsicologia” è stato adottato al Congresso di Utrecht il 30 Luglio 1953. Era già stato proposto nel 1889 dal prof. Max Dessoir, Professore dell’Università di Berlino. Nel primo ‘900 sembrò prevalere il termine “Metapsichica”, coniato dal Fisiologo Charles Richet e tuttora in uso, ma sempre meno, nei paesi di lingua francese. In Inghilterra si è sempre usata la denominazione “Ricerca Psichica”, dal nome della più antica Associazione di Parapsicologia, nata a Londra nel 1882.
Oggi è vivamente sentita la necessità di trovare un termine nuovo, perché sul vecchio termine di Parapsicologia si è creata confusione di significato al limite dell’equivoco e dell’indecenza. In attesa di una Teoria o di una scoperta che permetta di coniare un termine eziologicamente appropriato, proporrei il termine PSILOGIA, ostico, poco orecchiabile, ma difficilmente sfruttabile dal brulicante verminaio dei cosiddetti Mercanti dell’Occulto.
I Fenomeni psi
“psi” è la XXXII lettera dell’alfabeto Greco antico ed è la prima lettera della parola greca “psichè”. Il termine è ben accetto perché è più facile trovare consenso su di una sigla che su di una parola: infatti “para”psicologico- “meta”psichico- “para”normale-“sopra”normale, hanno dei prefissi che sono impegnativi, perché hanno assunto quasi dovunque delle connotazioni che facilmente richiamano associazioni con la metafisica, la religione, il soprannaturale, il magico.
Il termine psi inoltre ha assunto fra di noi un importante significato, cui siamo arrivati senza quasi comunicarcelo: starebbe a connotare un principio unificatore, seppure ignoto, che sottende e determina i fenomeni in oggetto.
Attenzione però: questo legittima una vaga supposizione che sia possibile una unificazione causale, eziologica, dei fenomeni: unificazione che oggi, allo stato delle conoscenze, non sembra lecito accreditare. Infatti ancora oggi qualcuno ipotizza che i fenomeni psi possano appartenere a categorie diverse.
Prima di passare alla Definizione che ormai propongo da anni, vorrei dire che essa è accolta quasi unanimemente in campo internazionale, tanto è vero che il prof Robert Morris Direttore della Cattedra di Parapsicologia dell’Università di Edimburgo, in un Congresso internazionale tenutosi dal 15 al 18 Ottobre 1998 a Roma su “Isolamento ed Handicap”, ha proposto la seguente Definizione: “Lo studio di modalità apparentemente nuove di comunicazione o di scambio di influenze fra organismi ed ambiente”
Definizione dei fenomeni psi (1998)
I Fenomeni psi sono quelli che, debitamente accertati, fanno ipotizzare l’esistenza di vie di interazione ancora sconosciute fra l’uomo e l’ambiente”.
Il punto dolente di questa definizione sta in quel “debitamente accertati”. Se questi fenomeni lo fossero già e il fatto fosse accettato dalla comunità scientifica, o anche solo dalla sua maggioranza, la grande controversia, che divide il mondo degli scienziati da ormai un secolo, avrebbe termine. E’ mia precisa convinzione che l’esistenza dei fenomeni psi sia già stata dimostrata e se ne riparlerà quando tratteremo singolarmente i vari fenomeni. Ora è necessario precisare quali sono le vie di interazione fra l’uomo e l’ambiente conosciute fino ad oggi.
Si usa dire -ed è assiomatico per la maggior parte delle branche del sapere- che un essere vivente acquisisce informazioni, a lui ignote, soltanto tramite le vie sensoriali: vista, udito, tatto, odorato, gusto. Qualcuno vuol aggiungere, e non ho nulla che me lo faccia rifiutare, che si possono acquisire informazioni anche per mezzo della logica.
Si usa dire che l’uomo non può venire a conoscenza di un fatto, logicamente e/o statisticamente imprevedibile, prima che questo sia accaduto. In altre parole la causa deve precedere l’effetto.
Si usa dire che l’essere vivente non può agire sul mondo materiale che lo circonda senza l’impiego di una forza.
Concludendo bisogna dire che per poter avanzare credibilmente una Teoria dei Fenomeni psi bisogna ipotizzare e ricercare nuove vie di interazione fra l’uomo e l’ambiente: forse, più probabilmente, fra gli esseri viventi e l’ambiente.
Il giorno in cui troveremo negli esseri viventi una struttura o un organo capace di svolgere le funzioni, conoscitive e cinetiche, che stiamo studiando, la Parapsicologia come oggi è concepita scomparirà per rientrare di diritto o nella Fisiologia o, come dice Marabini, nella Psicologia.
A quanto mi risulta il primo che ha parlato in Parapsicologia di due diversi modi di interazione dell’uomo con l’ambiente, uno conoscitivo e uno cinetico, è stato Joseph Maxwell, magistrato francese, che nel 1903 , nel suo libro Les Phénomènes psychiques, distinse i fenomeni psi in “intellettuali” e “fisici”. Oggi si mantiene quella direttiva solo che si chiamano i fenomeni intellettuali “psi-cognitivi” e quelli fisici “psi-fisici”. Dal 1930 sono entrate nell’uso comune due sigle: ESP (Extrasensory Perception) e PK (Psychokinesis) che indicano anch’essi la prima e la seconda categoria di fenomeni.
Fenomeni psi-cognitivi – Fenomeni psi – Fenomeni psi-cinetici
I fenomeni “psicognitivi”, quelli che, ripetiamo, sono frutto di una interazione anomala e per ora ignota fra l’uomo e l’ambiente e che portano alla acquisizione di un informazione o conoscenza, comprendono la Telepatia, la Chiaroveggenza e la Precognizione.
I fenomeni “psicinetici”, quelli che sono frutto di una interazione anomala e per ora sconosciuta fra l’uomo e l’ambiente e che portano a produrre una azione sul mondo esterno, sono costituiti dai fenomeni PK e Psicocinetici. E’ questa la classe di fenomeni maggiormente contestata e lo è stata sempre fin dalla Fondazione della Società per le Ricerche Psichiche inglese, i cui membri più rappresentativi, fin dall’inizio e per molti anni, rifiutarono di prenderli in considerazione.
Avremo dunque che i fenomeni psi si suddividono in:
Fenomeni psicognitivi e Fenomeni psicinetici (PK) Telepatia – Chiaroveggenza – Precognizione – Macro PK – Micro PK
Esiste anche un fenomenologia di tipo “misto”, cognitiva e cinetica, che compare specialmente nella fenomenologia spontanea.
Questa parola “spontanea” che compare qui per la prima volta, ci offre l’occasione di porre un’altra importante distinzione e precisazione. Dividiamo cioè i fenomeni anche in spontanei e sperimentali La prima categoria comprende quei fenomeni -spontanei- che sono oggetto della esperienza diretta di ciascuno di noi. Quasi ogni settimana, sfogliando i giornali, si possono leggere racconti di cronaca che riferiscono avvenimenti che hanno una qualche attinenza con l’ oggetto della nostra ricerca. Noi inquadriamo questo materiale in quel vasto campo della Parapsicologia che chiamiamo appunto “spontanea” e anche “aneddotica”. Sarà più o meno valida a seconda della attendibilità di chi la riferisce, cioè delle testimonianze.
A questo punto si apre un importante capitolo della Parapsicologia: il valore della testimonianza.
Una lezione in parte pratica e in parte sperimentale sarà riservata a questo argomento.
Desidero comunque esprimere un mio personale parere: le testimonianze e le documentazioni che sono state raccolte, specialmente negli ultimi centodieci anni, in un Tribunale ordinario sarebbero in molti casi più che sufficienti ad assolvere un imputato con formula piena o a condannarlo all’ergastolo. Nel nostro campo sono serviti poco o nulla per convincere gli scettici o la Scienza.
La seconda categoria in cui dividiamo i fenomeni psi è quella dei fenomeni sperimentali, i quali devono sottostare ad una precisa metodologia che vi è già stata tratteggiata dal Dr. Marabini quando vi ha anticipato l’argomento con una breve relazione intitolata “Alcune Considerazioni metodologiche”.
L’argomento, che verrà ampiamente sviluppato in varie occasioni, è di una tale importanza che anch’io desidero fin da ora enunciarvi alcun i punti cosiddetti irrinunciabili perché una sperimentazione sia ritenuta corretta. E vi ricordo che se oggi siamo ancora parte, e più saldamente che mai, della Associazione Americana per il Progresso della Scienza, ciò è dovuto non al riconoscimento della realtà dei fenomeni che studiamo, ma alla validità del metodo con cui indaghiamo nel campo della Parapsicologia sperimentale.
La metodologia sperimentale nel nostro campo deve rispettare alcuni punti qualificanti:
1) Il fenomeno deve essere promosso e progettato dallo sperimentatore, il quale adotterà un Protocollo dell’Esperimento precedentemente studiato, e che sarà redatto in base a “ipotesi di lavoro” che saranno verificate (testate) in quella occasione.
2) Deve esserci un Bersaglio (target) ben definito. Cioè si sappia a priori cosa il soggetto debba indovinare o influenzare.
3) I Risultati devono essere trascritti o registrati alla presenza dello sperimentatore e di almeno un altro osservatore. Meglio se il bersaglio è formulato da un Computer e il responso registrato e calcolato (valutato) dallo stesso.
4) Le condizioni sperimentali devono escludere nel modo più tassativo la possibilità di una fuga sensoriale, cioè di un trucco (cosciente o inconscio).
5) Infine deve essere possibile una qualche forma di misurazione . In Parapsicologia si usa come parametro la “Probabilità statistica”: la probabilità che un evento si verifichi “per caso” può essere calcolata. E il ragionamento diventa molto semplice: se uno degli eventi oggetto del nostro studio si verifica con frequenza maggiore di quanto è dato dal calcolo delle probabilità, bisogna cercare la causa di quella deviazione dalla norma. Per noi la causa più probabile è l’intervento del fattore psi.
Sia chiaro che questa non è la dimostrazione della esistenza del fattore psi.
6) Il soggetto non deve essere in grado di indovinare, tramite un processo logico, i bersagli, che quindi debbono essere scelti casualmente o, come si dice con un termine che vi deve divenire famigliare “randomizzati”.
7) Queste severissime condizioni si impiegano quando si conducono esperimenti che si vuole pubblicare. Non si impiegheranno con i nostri corsisti, ma se qualcuno dovesse preliminarmente conseguire buoni risultati, dovrà poi sottoporsi a queste norme e in particolare alla norma o condizione numero 4.
Ed ora passiamo alla definizione dei fenomeni che abbiamo elencato più sopra. Telepatia, Chiaroveggenza, Precognizione e Psicocinesi.
TELEPATIA
E’ quel fenomeno psicognitivo per cui si ipotizza che un uomo acquisisca una conoscenza interagendo con la mente di un altro uomo per vie ancora sconosciute.
Ecco un esempio schematico, ma nella sua essenzialità frequente e comune nella fenomenologia spontanea.
Maria e Luisa furono grandi amiche fin dall’infanzia. La vita le divise ed una di esse, Luisa, sposandosi, andò ad abitare lontano da Maria. I loro rapporti si troncarono. Dopo molto tempo, un giorno, improvvisamente e insistentemente a Maria venne in mente l’amica Luisa (o la sognò). La tristezza che accompagnava questo ricordo la costrinse a parlarne con il marito. Qualche tempo dopo venne a sapere che Luisa era morta, proprio in quel giorno in cui l’aveva tanto ricordata.
In questi casi il cui valore purtroppo oggi è sempre più sminuito, è fondamentale che si possa essere certi che il fatto non sia stato favorito da qualche “fuga sensoriale.”
CHIAROVEGGENZA
E’ quel fenomeno psicognitivo per cui si ipotizza che un uomo acquisisca una conoscenza interagendo con il mondo fisico a lui esterno, per vie ancora sconosciute.
Il problema qui è escludere che in quel certo fenomeno invece della Chiaroveggenza non sia intervenuta la Telepatia.
In Laboratorio è molto facile costruire un esperimento in cui si possa escludere l’intervento telepatico, ma è molto difficile che si presenti un avvenimento nella casistica spontanea, che lo escluda. Comunque si può tentare di costruire una situazione “spontanea” quasi ideale:
Mario Rossi è caduto incidentalmente in un fiume ed è annegato. Era solo e nessuno lo ha visto.. Il suo corpo è stato trascinato a valle per chilometri dalla corrente, finché è andato a impigliarsi in un groviglio di erbe e detriti in una ansa del fiume, vicino ad un mulino.
Anna è la moglie del mugnaio. Quella mattina si sveglia e dice di avere avuto un sogno agitato e turbato da angosciose visioni di annegamenti. Qualche tempo dopo viene ritrovato il corpo di Mario Rossi, proprio a ridosso del mulino e nei pressi della camera dove Luisa dorme.
Una concreta realizzazione di questo tipo di fenomeno si ha quando un “sensitivo” o “paragnosta” viene invitato dai famigliari di una persona scomparsa per rintracciarla, magari per mezzo di una mappa. Ma per potere dire che si tratta di chiaroveggenza e non di Telepatia, la persona deve essere deceduta. Altrimenti si può sempre supporre che si è trattato di un fenomeno telepatico fra lo scomparso e il sensitivo.
PRECOGNIZIONE
E’ quel fenomeno psicognitivo per cui un uomo acquisisce una conoscenza di un avvenimento che deve ancora accadere e che è logicamente e statisticamente imprevedibile.
IL fenomeno è forse il più conturbante e sconvolgente fra tutti quelli studiati dalla Parapsicologia. Ed ecco il fatto creato a tavolino, ma che ha un richiamo non tanto vago ad un fatto clamoroso che ci fu dato di documentare.
Luigi, il marito di Maria, è un appassionato di corse automobilistiche. Una notte Maria sogna che il marito va ad assistere ad una di queste manifestazioni sportive. Nel sogno vede un auto lanciata a grande velocità che esce di strada e finisce fra la folla. Vede decine di vittime allineate lungo la strada. Maria si sveglia di soprassalto e prega il marito di non recarsi all’indomani al circuito di X.
Fra l’altro il sogno ha un “colore” emotivo diverso dagli altri sogni. Luigi non dà ascolto alla moglie, va all’autodromo, i fatti si svolgono come Luisa aveva sognato ma lui ne esce fortunatamente illeso.
Affinché casi come questo possano essere di qualche utilità allo studioso, bisogna che soddisfino a tre requisiti fondamentali.
1) I fatti debbono essere comunicati per scritto prima dell’avverarsi della precognizione. I trucchi per aggirare questa pregiudiziale sono diversi.
2) I fatti debbono essere descritti dettagliatamente con particolari tali da potere escludere una coincidenza fortuita, una interpretazione di comodo e una inferenza logica.
3) La loro realizzazione non deve dipendere da chi li ha enunciati né da chi vi è coinvolto
A questo punto in un manuale di Parapsicologia molti inseriscono la
RETROCOGNIZIONE
E’ stato mio costante parere in questi anni, parere convalidato da valenti studiosi che la Retrocognizione possa essere sempre ricondotta alla Telepatia o alla Chiaroveggenza.
Un caso particolarissimo di retrocognizione è la “Psicometria” (detta anche Psicoscopia). Il fenomeno consiste nel fatto che il soggetto o paragnosta viene messo a contatto con un oggetto, di cui racconta la “storia”. Il fenomeno può essere incluso nel grande capitolo delle “Mantiche”, che verrà trattato nella lezione sulla Chiaroveggenza. Le Mantiche sono rappresentate da vari tipi, numerosissimi, di modalità che i soggetti adottano per mettere in atto le loro capacità:
chiromanzia, cartomanzia, radioestesia, rabdomanzia etc.
Infatti in ogni caso di retrocognizione la fonte di informazione di eventi passati dovrà essere controllata. Se potrà essere controllata vuol dire che la “fonte” esiste ancora nel tempo e nello spazio e che quindi il sensitivo potrà sempre averla captata o da un’altra mente o da un evento esistente. Non devo in altre parole ipotizzare un fenomeno nuovo quando, ricorrendo a quelli noti, posso fornire una interpretazione.
E’ opportuno in questa occasione accennare ad un principio – lo chiamerei “precetto”- che non sembra essere molto conosciuto fra i cultori del paranormale. Il principio è noto come “Rasoio di Ockam” o “Principio della economia delle cause”. Si usa citarlo in latino: “Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”. Cioè: non si debbono invocare interpretazioni complesse quando sono sufficienti interpretazioni note e più semplici ( traduzione libera)
LA PSI COME PRINCIPIO UNIFICATORE DEI FENOMENI
L’uso della XXIII lettera dell’alfabeto greco antico come una sigla anodina -psi- in sostituzione dei vari “para”- “meta”- “supra”, rimane valido e io lo suggerisco caldamente. Non possiamo però ignorare che ci sono molti studiosi che usano questa sigla come espressione , convenzionale, di un principio ignoto che sottende, condiziona e determina i fatti stessi, unificandoli. Si può enunciare questo principio così:
La Telepatia, la Chiaroveggenza e la Precognizione (non ho nulla in contrario ad aggiungere la Retrocognizione ) sono tre manifestazioni di una unica capacità del Bios, cioè dell’Essere vivente, capacità ancora ignota, per cui l’essere vivente può mettersi in contatto prendendone conoscenza, con ogni evento, soggettivo ed oggettivo, cioè mentale e materiale, del passato, del presente e del futuro, anche al di fuori di ogni limite dello spazio.
Quando si sente usare la sigla GESP -General Extrasensory Perception- ci si vuole riferire a tutti questi fenomeni, senza fare le distinzioni che finora abbiamo fatto.
A questa Ipotesi unificatrice hanno aderito in passato studiosi molto accreditati come F.Myers, C, Richet, E. Osty, R. Sudre, W. Mackenzie, H.Bergson, C..G.Jung ed altri.
Allo stato attuale della ricerca non mi sento di aderirvi incondizionatamente anche se la cosa può essere accattivante, suggestiva e… riposante. Non so poi come potrei includervi anche la Psicocinesi. E’ bene che gli studenti conoscano queste correnti di pensiero che in Italia, a causa della mancanza di studiosi che abbiano affrontato il problema, non sono né discusse né criticate.
Personalmente come ho già detto altrove ho abbracciato la ipotesi ormai famosa e antica dell’esistenza del Corpo Astrale o di una formazione simile che si proietta fuori del corpo per effettuare i fenomeni che sono qui in esame, ipotesi che ritengo sperimentabile, dato che la OBE, oggi più che mai studiata e indagata, non è altro che una presentazione moderna di quella antica ipotesi.
PSICOCINESI
E’ quel fenomeno per cui l’uomo può interagire con l’ambiente che lo circonda per vie ancora sconosciute.
Non occorrono esemplificazioni create artificialmente. Basta pensare ad un uomo che in condizioni controllate fa muovere a distanza un oggetto. Questa azione macroscopica viene ancora da taluno chiamata “TELECINESI”, per distinguerla dalla Psicocinesi vera e propria che può influire sulla materia anche a livelli microscopici. Una distinzione che sembra ridondante e di cui parleremo durante la lezione su questo fenomeno.
Un esempio di Psicocinesi Spontanea è il Poltergeist. Viene chiamato oggi anche RSPK, cioè Recurrent Spontaneous Psychokynesis ( PK ricorrente e spontanea). Si tratta di un fenomeno, apparentemente legato alla presenza di una certa persona, per cui, all’improvviso, in un certo ambiente, gli oggetti cominciano a muoversi senza essere toccati: le manifestazioni , sempre dirette sul mondo esterno, possono essere di vario tipo, oltre a quelle caratterizzate dal movimento di oggetti.
Qui si esaurisce la trattazione schematica e se vogliamo scolastica della Parapsicologia in senso stretto.
Questi limiti non sono affatto chiusi ad altra fenomenologia. Di questi fenomeni, troppo spesso confusi con, o inclusi nei, fenomeni psi quando o non lo sono affatto o quando non sono stati ancora accertati, faremo una breve elencazione. Una breve descrizione di ognuno permetterà allo studente di meglio inquadrarli e ricordarli.
Anni fa di questi fenomeni ne individuai un certo numero che suddivisi in tre classi. E tutto sommato ancora oggi manterrei questa distinzione senza difenderla a spada tratta, ma soltanto per avere un punto fermo da cui partire per una proficua discussione.
La prima Classe la chiamai quella dei ” Fenomeni che bussano alla porta della Parapsicologia scientifica”. Essi necessitano di un loro ulteriore approfondimento di ricerca da parte dei Parapsicologi. Se la loro realtà sarà debitamente documentata saranno senz’altro da classificarsi fra i fenomeni psi.
La seconda Classe comprende fenomeni di incerta classificazione, veri enigmi psico-fisiologici. Dirò a scopo puramente informativo che i fenomeni di questa Classe e quelli della successiva sono stati, in Italia e fuori e per molti anni, posti ” a carico” della Parapsicologia da irresponsabili scettici “ignoranti”. In Italia, per merito di pochi scettici intelligenti ,le cose sono alquanto cambiate. La terza Classe comprende infine tanti fenomeni o tipi di ricerca che non appartengono alla Parapsicologia, ma ad altre branche della Scienza o che hanno addirittura una loro autonomia.
E ripetiamo pure la solita inascoltata dichiarazione: il Parapsicologo è molto interessato a tutta questa fenomenologia ed è pronto ad esaminarla, a studiarla, a offrire la propria competenza affiancando altri studiosi, qualora questa consulenza gli venga richiesta. Il Dr. Marabini infatti vi ha ripetuto che questi studi e ricerche hanno bisogno di una complessa competenza in molti campi.
Tanto meglio se è il Parapsicologo ad averle, queste competenze. Altrimenti cercherà di cooptare i competenti di altre branche della Scienza nelle sue équipes di ricerca.
Valga un esempio per tutti, dato che fra l’altro mi tocca da vicino: quello dei cosiddetti “Guaritori”, noti anche come “pranoterapeuti”. Nello studio di questi soggetti , che dovrebbe essere di competenza primaria della Medicina, il Parapsicologo è molto solo, dato che i medici nella loro grande maggioranza, quasi nella loro totalità, fanno finta di ignorare e spesso ridicolizzano questo argomento. I danni per la gente, vittime di raggiri, promesse e delusioni , sono immaginabili.
PRIMA CLASSE DI FENOMENI
Sono quelli che “bussano alla porta della Parapsicologia”e che, debitamente accertati , dovrebbero far parte della Parapsicologia stessa. Essi sono enumerati con un criterio, personale, di decrescente attendibilità .
1) ESPERIENZE FUORI DEL CORPO
Sono note anche con la sigla OBE (out of the body Experience). Presuppongono la esistenza di un “corpo sottile” o “astrale”, capace di staccarsi dal corpo e di proiettarsi in luoghi anche lontani. Il soggetto ha spesso la impressione di vedere il proprio corpo inerte steso sul letto o a terra.
Egli ha l’impressione di essere un centro di coscienza fuori dal corpo che osserva il mondo circostante. E’ un fenomeno di grande interesse oggi per il Parapsicologo, che spesso cerca di ridurlo ad un fenomeno di Chiaroveggenza.
2) FENOMENI OLFATTIVI, ACUSTICI E TERMICI
Compaiono soprattutto durante le sedute medianiche e accompagnano spesso fatti miracolistici nella vita dei Santi. La loro denominazione è sufficiente per comprendere di che si tratta.
3) PSICOFONIA
Si tratta di registrazione su nastro magnetico di voci di origine sconosciuta. Il fenomeno è noto anche come “Le voci dell’al di là”. Esso ha avuto periodi di totale screditamento a livello dei più seri studiosi. Ma sembra che i fenomeni di alcuni soggetti, anche italiani, siano degni di essere attentamente studiati. Peccato che come spesso accade si rifiutino di essere studiati da “chi non crede in loro”, secondo protocolli scientifici.
4) INFESTAZIONI
La Storia ne è piena in ogni luogo e in ogni tempo. Si indica con questo termine un complesso di fenomeni che sembrano legati ad un determinato ambiente e che possono persistere per molti anni.
Si tratta di apparizione di fantasmi, voci e gemiti, rumori di catene, raffreddamento di ambienti e così via.
5) MATERIALIZZAZIONI E SMATERIALIZZAZIONI
Si verificano prevalentemente durante le sedute medianiche. Consistono nella apparizione e scomparsa di parti del corpo umano o del corpo intero (fantasmi), o di animali o di oggetti, talora anche di vegetali. Il fenomeno della Materializzazione è indicato anche con il nome di “Telepastia” e in alcuni testi i due aspetti possono essere tenuti distinti.
6) APPORTI ED ASPORTI
Si indica con questo termine la improvvisa comparsa o scomparsa in un ambiente, in genere chiuso, di qualcosa che prima non c’era o, rispettivamente, c’era. Il limite che divide fenomeni di questo genere da quelli inclusi nel paragrafo precedente è piuttosto tenue.
7) BILOCAZIONE ED OBE
Come ho già detto in precedenza la OBE ( paragrafo1 della Prima Classe dei Fenomeni) è una nuova denominazione per indicare quello che era ed è tuttora indicato dagli occultisti come “viaggio in astrale”. Nella bilocazione la persona che “viaggia fuori del corpo” è percepita materialmente da altre persone distanti e dovrebbe essere rilevata anche da strumentazione adatta. L’argomento è di grande attualità in rapporto anche agli studi che si fanno ovunque su un altro fenomeno: la NDE (Esperienze premortali).
8) LEVITAZIONE (MODIFICAZIONE DI PESO)
Si indica con questo termine il sollevarsi in aria di un oggetto e in particolare del corpo umano, in contrasto con le leggi di gravità finora conosciute. Ricorre circa 200 volte nella Agiografia (vita dei Santi).
9) ECTOPLASTIA
Il termine, coniato da Charles Richet, non dovrebbe avere una sua autonomia, in quanto legato al fenomeno della materializzazione. L’ectoplasma, da cui viene il termine Ectoplastia, è una sostanza amorfa, talora luminosa, che sembra uscire dagli orifizi naturali del medium (naso, bocca ecc.), assumendo forme varie. Non risulta che esso sia stato prodotto sotto un controllo preciso, anche perché si dice con insistenza che toccare o afferrare l’ectoplasma, potrebbe nuocere gravemente all’integrità del medium.
10) VOCE DIRETTA
Il fenomeno consiste in voci più o meno chiare che sembrano provenire da una qualche parte della camera nella quale si tiene una seduta medianica: Spesso in passato si ponevano delle trombe di cartone legate al soffitto e alla parete, da cui sembrava fosse più facile far uscire la voce.
11) PITTURA DIRETTA
Disegni in bianco e nero e a colori che si realizzano senza che il medium abbia alcun contatto con i pennelli e talora senza alcun bisogno del materiale necessario per dipingere (tele, pennelli, colori).
11) MUSICA DIRETTA
Viene anche chiamata “musica medianica” o “paranormale”. Il fenomeno si verifica nelle sedute medianiche anche senza la presenza di strumenti. Si usa lo stesso termine quando si tratta di strumenti che sembra suonino da soli, come fu il caso celeberrimo del medium D. D. Home che faceva suonare una fisarmonica- alla luce del giorno e senza toccarla( testimonianza di William Crookes).
12) SCRITTURA DIRETTA
Il fenomeno si ha quando durante una seduta medianica una matita o una penna o un gesso su una lavagna si mettono a scrivere senza che alcuno le tocchi. Sono stati descritti casi in cui la scrittura è comparsa su carta arrotolata su se stessa senza l’impiego apparente di mezzi di scrittura.
13) XENOGLOSSIA
Il fenomeno si manifesta quando in trance il soggetto parla una lingua a lui sconosciuta. Molto contestato, è uno dei fenomeni più sconvolgenti fra i fenomeni psi . Si può trattare di ipermnesia o di reminiscenze infantili. Ma quando, per esempio, c’è un vero colloquio fra un egittologo come il prof. Hulme di Oxford e la medium Rosemary che conosceva solo l’inglese e ciononostante parlava, anzi conversava in egiziano antico, l’interpretazione si fa molto ardua, se si può escludere la intenzionale truffa da parte di uno o di tutti e due i soggetti interessati. Ma ognuno capirà che le implicazioni di ogni fenomeno di questo genere diventano tali che necessitano prove inoppugnabili: ne siamo ben lontani.
UNA OSSERVAZIONE NECESSARIA
Una più vasta e dettagliata enumerazione di questo tipo di fenomeni la troverete nel volume del Dr. E. Marabini “Introduzione alla Parapsicologia” a pag.166 e nelle pagine immediatamente precedenti troverete esempi molto avvincenti ed interessanti .
A pag .121 troverete una frase illuminante (§21): “Classificare significa ordinare in modo articolato un numero più o meno vasto di cose o eventi o processi, ” in funzione di un punto di vista assunto come fondamentale criterio qualificante quegli avvenimenti”.
Il mio punto di vista si risolve tutto in quelle due parole che sono scritte nella definizione che ho dato della Parapsicologia ” fenomeni debitamente accertati”. E il fine si concretizza nella necessità di stringere alle corde gli scettici e di non offrire il fianco a troppo facili critiche. Null’altro.
II CLASSE DI FENOMENI
Questa classe di fenomeni comprende dei veri enigmi psico-fisiologici, però alquanto frequenti che debbono per prima cosa essere accertati: per alcuni, non sarebbe affatto difficile né dispendioso il farlo. Si prestano facilmente a trucchi o a manipolazioni da illusionismo.
1) FACHIRISMO
Fenomeno per cui alcune persone, tramite pratiche ascetiche ed esercizi spirituali e corporei, raggiungono il dominio del proprio corpo e e di alcune delle sue funzioni (arresto cardiaco, catalessi, inversione dei movimenti naturali di organi cavi, come l’intestino o la vescica ). Talora mostrano incredibili resistenze al dolore, al digiuno, alla fatica, trafiggendosi parte del corpo con aghi o spade, dormendo su un letto di chiodi o vetri frantumati, inghiottendo benzina ed emettendo fiamme dalla bocca ecc.).
2) MUMMIFICAZIONE ( di carni, uova, vegetali)
Fenomeno per cui sostanze deteriorabili non subiscono i normali processi di putrefazione, mentre un analogo campione ( controllo) esposto alle stesse condizioni di temperatura, umidità e illuminazione, subisce i normali processi di deterioramento.
3) AZIONE SULLA CRESCITA DI SEMI E PIANTE
La tradizione vuole, ma anche la nostra esperienza ha constatato, che in alcune case crescono molto bene le piante e in altre non si riesce a tenere in vita a lungo lo stesso tipo di piante. Il popolo ha creduto che questo avvenisse per opera di particolari persone, che erano dotate di una capacità che hanno chiamato “pollice verde”. Nel campo più strettamente sperimentale si seminano dei semi di fagioli o di pisello in due vasi diversi e su uno il soggetto supposto dotato impone le mani pensando di farle crescere più rapidamente e più rigogliose del campione o controllo, che sarà tenuto nelle medesime condizioni del primo ma senza la imposizione della mani.. Ci sono varianti interessanti. Si può procedere con la sola preghiera. Si può agire solo sull’acqua che servirà per annaffiare le piante. Si può tentare anche di farle crescere male e /o morire. Sono stati fatti parecchi esperimenti in questo senso e, quando i risultati sono stati secondo le intenzioni, si è interpretato il fenomeno come dovuto alla psicocinesi, che è stata anche definita Bio-psicocinesi.
E’ evidente che il fenomeno possiamo momentaneamente collocarlo anche fra quelli della prima classe.
4) VISIONE DERMOOTTICA
Ne ho già accennato nella Storia della Parapsicologia a proposito degli avvenimenti che si sono svolti in Cina. Si tratta della capacità, che si dovrebbe ritenere accertata, che hanno in particolare alcuni bambini, di leggere lettere dell’alfabeto o caratteri ideografici (o addirittura delle frasi) o distinguere dei colori con i polpastrelli delle dita, con il naso o con i lobi degli orecchi. Una studiosa francese Ivonne Duplessis ha lungamente studiato il fenomeno, con risultati positivi.
5) INCOMBUSTIBILITA’
Fenomeno per cui alcune persone riescono ad entrare in contatto diretto con fonti di intenso calore ( braci ardenti, fiamma, liquidi bollenti ), senza riceverne danno. Una variante nota in tutto il mondo e molto pubblicizzata è la “pirobazia”, per cui alcune persone riescono a camminare sulle braci ardenti Il fenomeno è di quelli da prendere con le famose “pinze”, dato che si presta a possibilità di trucchi o manipolazioni.
III CLASSE
In questa classe sono incluse delle vere e proprie Discipline o Campi di Ricerca a se stanti. A tutt’oggi le troviamo ancora citate da giornali anche molto seri ed accreditati, dalla Televisione, da molti scettici e da alcuni ricercatori sulle “Sette”, come facenti parte sic et simpliciter della Parapsicologia. Peggio ancora, troviamo la Parapsicologia inserita nel vasto campo della Magia, o dell’ Occultismo o delle “Sette” in senso lato ( non siamo ancora stati collocati fra le Sette sataniche…).
In un importante Convegno all’Università di Modena nel 1971 sul tema “Psichiatria e Parapsicologia” scrissi: ” Nell’accennare ad alcuni di essi (mi riferivo ai fenomeni della III Classe) taluni potranno meravigliarsi che si perda tempo nel parlarne e nel discuterne. Ebbene se lo facciamo ci si dia credito se prevediamo che chissà quante volte ancora si sentiranno trattare in futuro certi argomenti come facenti parte intrinseca della Parapsicologia.”
In seguito i fatti hanno dimostrato che sono stato un cattivo profeta. Quando sono comparsi all’orizzonte i giornali e i convegni degli scettici la confusione è ancora peggiorata. Solo negli ultimissimi anni alcuni eminenti rappresentanti di quella categoria hanno corretto un impostazione così errata ed offensiva.
Se vorrete andare a vedere le varie definizioni e illustrazioni delle voci che qui elencherò potrete trovarle nelle “Dispense” del Corso di Parapsicologia che tenemmo nel 1989-90 (Quaderni di Parapsicologia, Ottobre 90).
Qui è sufficiente l’elenco e spero che anche chi di voi è digiuno proprio completamente di Parapsicologia comprenderà l’enormità del fatto che in passato ma anche tuttora certi giornali, certi pseudoscienziati, certi divulgatori continuino a commettere l’errore di credere che le Categorie che citerò facciano parte della nostra Ricerca.
Astrologia- Magia- Alchimia- Demonologia- Possessione diabolica- Stigmate- Yoga- Ipnotismo- Personalità alternanti. In precedenti pubblicazioni (anteriori al 1970) fui costretto a citare in questo elenco anche l’Agopuntura, la Omeopatia, la Ufologia, la Macrobiotica. Oggi fortunatamente non è più necessario, ma è bene che si conosca questa che oggi sembra una eresia, perché fa parte della nostra storia travagliata.
Ho pensato a lungo se includere anche qui la “Nota Finale” che compare nel Corso del 1990, dato che in varie occasioni ho già insistito sull’argomento. Ma prima lo ho fatto a scopo chiarificatore¸ ma qui lo faccio non solo a questo scopo ma per togliere qualche dubbio o incertezza che una eventuale affrettata lettura potrebbe avere ingenerato.
“I fenomeni che compaiono nella II e nella III Classe possono essere di grande interesse per il Parapsicologo. Durante il sonno, nelle manifestazioni miracolose della Vita dei Santi, nella presunta lacrimazione di una immagine sacra, nella attività di uno Yogin, in quella di un guaritore, durante una seduta ipnotica, nei racconti di una “abduction” in Ufologia, possono emergere fenomeni psicognitivi o psicinetici: come del resto in ogni momento della vita di tutti i giorni.
Questi fenomeni sono di competenza del Parapsicologo che dovrebbe essere interpellato come consulente dallo studioso cui spetta l’esame del fenomeno complessivo: etnologo, antropologo, medico, psicologo, fisico ecc., a meno che in unica persona non si assommino le due competenze. I fenomeni della I Classe invece devono essere ampiamente sviluppati e trattati in un Testo di Parapsicologia, in quanto il Parapsicologo, se psicologicamente preparato e condizionato potrà trovare in essi un pabulum inestinguibile per la sua “curiosità” e per la sua sete di sapere.