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di Vittoria Inverni
I colori dell’aura sono sette, che possono presentarsi singolarmente o mescolati, il loro significato segue quello universalmente conosciuto. Una persona serena, nobile d’animo e illuminata ha l’aura gialla oro, una appassionata e generosa rosso intenso, l’affettuosa ma controllata cangiante tra il rosso e il verde chiaro, la riflessiva verde, l’idealista verdazzurro, chi è disposto a sacrificarsi per gli altri l’ha color malva o glicine. Al negativo, chi ha l’aura verde scuro è suscettibile e vendicativo, i collerici l’hanno a onde rosse su fondo bianco, mentre quella dei paurosi è a strisce celeste e rosso, per gli ansiosi le strisce sono rosso e blu, gli apatici l’hanno verde opaco, i distratti a macchie bianche e azzurre.
Secondo Joseph Ostrom, parapsicologo americano che qualche anno fa pubblicò un manuale, i livelli dell’aura sono sette, come i colori e i pianeti conosciuto nell’antichità. I sette livelli sono divisi in tre gruppi: l’aura della salute che comprende la fisica, l’eterica e la vitale che, nell’ordine, fuoriescono dal corpo del soggetto. L’aura del pensiero comprende l’astrale e la mentale inferiore che sono all’esterno delle prime tre, infine l’aura alta composta dalla mentale superiore e spirituale che sono sulla sommità del capo, in parole povere l’aureola dei santi.
L’aura fisica è quella che compare nella “camera Kirlian” e corrisponde ad una luce bianca e azzurrina di pochi millimetri. Se il soggetto è in buona salute è uniforme e luminosa, altrimenti presenta protuberanze in corrispondenza del punto in cui c’è, o sta per manifestarsi, una malattia.
L’aura eterica segue la precedente ed è più larga, rassomiglia ad una nebbiolina grigia per i più, mentre gli “esperti” possono distinguere colori diversi. Se la persona è sana è uniforme, altrimenti presenta buchi in corrispondenza del punto in cui c’è o sta per manifestarsi una malattia.
L’aura vitale si estende oltre le prime due e ne riassume le caratteristiche con una particolarità: è una sorta di filtro che dovrebbe impedire a ciò che è negativo, come il rancore altrui, di penetrare all’interno e danneggiare la nostra mente e, di conseguenza, il nostro equilibrio e la nostra salute.
L’aura astrale è la zona delle emozioni, una sorta di ampio bozzolo che racchiude tutto, nelle persone in buona salute psicofisica è ampia, azzurra e arancione. Chi cova rancore l’avrà punteggiata di rosso, nei depressi cronici è scura, dal grigio al nero a secondo della gravità della patologia.
L’aura mentale inferiore riflette la coscienza dell’individuo ed è la più esterna, l’ultima di quelle che avvolgono il corpo. È gialla nelle persone serene, ha macchie rosse nei collerici, nere nei depressi. In sostanza è una conferma delle precedenti.
L’aura mentale superiore è la prima della cosiddetta aureola, se è violetta e blu e ha forma di mezzaluna, la persona coltiva la propria vita interiore. Altrimenti sarà striata di rosso o di nero.
L’aura spirituale è una sorta di mezzo tondo che sta al centro della precedente, è molto luminosa e opalescente, la possiedono solo coloro che hanno raggiunto l’intima perfezione.
Come vedere l’aura: la prima regola è non avere fretta, se non si è “dotati di facoltà particolari” è un allenamento che va fatto con calma per evitare abbagli e illusioni.
Scegliete una camera buia e debolmente illuminata da una piccola lampada alle vostre spalle, ponete una sedia a qualche centimetro da una parete bianca e fatevi accomodare chi è interessato come voi all’esperimento. Sedetevi a vostra volta a circa due metri dirimpetto a questa persona, entrambi chiudete gli occhi e rilassatevi al massimo. Quando vi sentite pronti respirate profondamente e aprite gli occhi a fessura fissando i contorni di chi vi sta di fronte. Attenzione a non essere precipitosi, perché potreste essere ingannati dai colori complementari a quelli dell’abbigliamento indossato dalla persona che intendete esaminare.