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Premesso che esperienze di viaggi astrali, ovvero sia di viaggi con il proprio corpo astrale, conosciute in parapsicologia come OBE, sono molto più frequenti di quanto possiamo immaginare e pensare, vogliamo con questo piccolo contributo sfatare leggende e luoghi comuni che fanno di questa realtà un qualcosa di misterioso o quantomeno la considerano “potere o facoltà” paranormale che solo pochi eletti sarebbero in grado di realizzare. Diciamo subito che l’OBE può essere di due tipi: spontaneo o procurato. Chiameremo esperienza spontanea quando questa verrà senza una nostra volontà; per contro qualificheremo procurato quando tale esperienza sarà la conseguenza di precisi comportamenti volitivi messi in atto per procurarla.
COME AVVIENE
Dapprima lo spirito incomincia a liberarsi dal corpo fisico
Poi si solleva orizzontalmente e si allontana
Poi si raddrizza in posizione verticale e può iniziare il viaggio
CONSIGLI PER CHI VOLESSE PROVARE:
Ma c’è un metodo ancora più facile, ed è il seguente:
Andiamo ora a vedere alcuni momenti ed alcune esperienze che potreste fare:
Il viaggiatore astrale sente il corpo diventare rigido e immobile e prova la frustrante sensazione di non essere capace di comandare le membra. Ma questo senso di impotenza diminuisce non appena il doppio (corpo astrale) si è completamente separato dal corpo fisico. Il viaggiatore vede un cordone argenteo che collega le sue due realtà e che si assottiglia sempre più man mano che aumenta la distanza tra il corpo e la sua essenza spirituale.
Sebbene il corpo astrale sembri senza peso ed incorporea, le facoltà percettive rimangono immutate e talora vengono straordinariamente potenziate. L’io astrale vede colori insolitamente vividi ed ha la sensazione che la sua forma incorporea abbia una straordinaria vitalità, di cui è privo quello che viene ritenuto il vero corpo. In effetti, ciò accade quando l’io astrale comincia ad apparire come la vera realtà ed il corpo fisico solamente un involucro esterno.
Il viaggiatore astrale si rende conto di essere immateriale solo quando tenta di compiere un gesto quotidiano, come ad esempio, aprire una porta e scopre di essere in grado di passare attraverso gli oggetti solidi. Prova allora un senso di choc seguito da piacere, e comincia a capire che non è più soggetto alle limitazioni del mondo fisico. Sua guida e suoi strumenti sono la sua volontà. Volersi trovare in un altro luogo equivale ad andarci immediatamente.
La lunghezza dei viaggi fuori del corpo può variare notevolmente. Alcuni viaggiatori spaventati dal prodigioso evento di una tale esperienza, possono allontanarsi dal corpo solo di un metro e per pochi secondi, prima di affrettarsi a farvi ritorno. I più avventurosi, invece, provano piacere non solo nell’indurre, ma anche nel prolungare il viaggio, divertendosi a muoversi e volare in piena libertà.
Sebbene l’esperienza sia in sé piacevole, il viaggiatore può avere paura di allontanarsi troppo dal corpo fisico per non corre il rischio di perdere contatto con esso e trovarsi in un altro mondo senza alcun punto di riferimento. Si ha la sensazione che, mentre lo spirito – ovvero l’io incorporeo – sopravvivrebbe in una qualche forma astrale, il corpo terrestre, abbandonato, morirebbe. Questa paura spinge al ritorno immediato, richiamando lo spirito al suo ospite fisico. I due si ricongiungono ed il viaggiatore fa ritorno alla realtà terrena.
OGNUNO DI NOI È IN GRADO DI VIAGGIARE ASTRALMENTE.
E’ UN FATTO DI ALLENAMENTO E VOLONTÀ.
L’ESPERIENZA OBE È ALLA PORTATA DI TUTTI