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“…la moto ha sbandato ed io sono caduto battendo il capo a terra; un attimo dopo galleggiavo in aria due metri sopra il mio corpo, vedevo ogni cosa ed ero molto tranquillo, quasi indifferente; da lì ho assistito all’arrivo dei soccorsi; un medico è scivolato sull’olio ed è caduto… …quando sull’ambulanza ho ripreso i sensi gliel’ho raccontato, e lui non poteva spiegarsi come facessi a saperlo…”
La parola OBE è l’acronimo dell’inglese “Out of Body Experience”, in italiano “Esperienza Fuori dal Corpo”. L’espressione indica l’esperienza di una persona che per qualche ragione percepisce se stessa come esistente fuori dal proprio corpo fisico. La percezione, di solito molto vivida, può prodursi da un fatto preciso, per esempio in seguito ad un incidente, oppure spontaneamente durante il sonno, ma può anche aver luogo per propria volontà.
L’OBE è chiamata anche proiezione, sdoppiamento, viaggio astrale, è un fenomeno conosciuto da tutte le culture in ogni tempo, ed è senz’altro fra gli elementi chiave che hanno portato (e portano tuttora) alla nascita di religioni e sistemi filosofico-mistici. Nella casistica esiste anche la NDE, acronimo di “Near Death Experience”, in italiano “Esperienze di Pre-Morte”, concernente l’esperienza di chi si viene a trovare nella situazione di essere praticamente morto ma – di solito con tecniche di rianimazione – ritorna alla vita; secondo me a tutti gli effetti essa è una OBE, a prescindere da quale livello sottile sia percepito, pertanto qui non se ne parlerà separatamente.
Sulle questioni di fondo (p.es., “il fenomeno è autentico o no?”) ho preferito non adottare un atteggiamento neutrale, anche se ciò sarebbe stato considerato più serio, ma ho voluto invece evitare ipocrisie e tagliare corto: in fondo qui io scrivo in base alla mia visione delle cose, frutto delle mie esperienze e dei miei studi, ed essi mi dicono che il fenomeno esiste e, in larga misura, è proprio come descritto dai mistici di sempre. Le implicazioni dell’OBE riguardano la sfera più seria ed elevata nell’Uomo, trovandosi anche a portata diretta dei singoli ricercatori di ogni estrazione e cultura.
Un altro elemento importante in qualunque panoramica su questo argomento è il fatto che esistono forse tanti tipi di OBE quanti coloro che le hanno: ognuno è diverso per fisico, mentalità, esperienze, credenze, cultura, evoluzione personale, ecc., ed è praticamente impossibile scrivere qualcosa sull’OBE senza tralasciare qualcosa di importante. Ho preferito non dilungarmi sugli argomenti (anche se spesso sarebbe stato necessario) e ho considerato solo pochi elementi, il minimo per attrarre l’interesse di un lettore occasionale, anche se qua e là ho detto la mia (comunque niente di nuovo, credo).
Per chi vuole farsi un’idea più completa ed esaustiva sull’argomento esiste dell’ottima letteratura, e anche qualche buono o eccellente sito Internet.
Per poter parlare agevolmente dell’OBE senza fare confusione, userò la terminologia classica: è antica, puzza di magico, e bisogna riconoscere che razionalmente “suona male”, ma ha almeno il pregio di essere comprensibile e, di fatto, adoprata da quasi tutti coloro che si occupano dell’argomento.
La composizione della macchina umana
Tenendo presente quanto detto più su, comincerò accennando brevemente ai vari corpi di cui si compone la macchina umana, e questo consentirà di proseguire il discorso senza continui rinvii.
Per una fisiologia dell’OBE è necessario rifarsi all’esoterismo di ogni tempo e cultura, e considerare l’Uomo come una unità composta da almeno quattro corpi coincidenti, fatti di differenti livelli di energia. [Nota di XmX: la Fisica conosce l’esistenza di diversi possibili “stati” e “livelli energetici” della materia e dell’energia piuttosto “strani” rispetto all’esistenza quotidiana, e altri ne sospetta o ipotizza.] Ebbene, sì: per spiegare l’OBE abbiamo bisogno di quattro corpi, uno solo non basta! Qui i loro nomi saranno semplicemente corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e corpo mentale. Vediamo in breve cosa sono e a cosa “servono”: Il corpo fisico è il corpo materiale, tangibile, che – secondo la scienza – conosciamo bene; esso è fatto di materia ordinaria e risponde alle leggi biologiche. Finchè siamo in vita il nostro corpo fisico è impregnato dell’energia vitale sottile che fa l’unica vera grande differenza, per esempio, fra due corpi ibernati apparentemente identici, di cui uno vivo e l’altro irrimediabilmente morto. La componente fisica degli organi sensori raccoglie informazioni dal mondo e le passa al corpo astrale dove saranno interpretate.
Il corpo eterico: è detto “corpo” impropriamente, in quanto formato dalla configurazione dell’energia vitale “organizzata”, circolante nella rete formata dai chakras e dall’insieme dei meridiani, in un sistema simile alla circolazione sanguigna; ha la funzione di distribuire nel corpo l’energia sottile in un circuito che va dai grandi vortici dei chakras maggiori in giù, fino a raggiungere anche l’ultima cellula, per poi ritornare in un percorso inverso nei chakras. L’energia eterica si trova diffusa e circolante nell’ambiente (prana o tchi) come una sorta di nebbia, ed è assorbita dall’ambiente stesso da tutti gli esseri viventi con la respirazione e con il cibo, per poi essere condensata e fatta circolare nel corpo eterico dal sistema dei chakras.
Il corpo astrale è il corpo che, attraverso le informazioni provenienti dai sensi, percepisce il piano fisico, ed in base a queste percezioni trasforma ed elabora sensazioni ed emozioni, e da queste ne è a sua volta plasmato. In condizioni ordinarie l’astrale ha la stessa forma del corpo fisico e coincide con esso, mentre quando ne è separato la forma stessa è dettata dagli schemi mentali: sarebbe più esatto dire che non ha alcuna forma, trattandosi in realtà di una configurazione energetica. Tutte le emozioni (paure, gioie, piaceri, ecc.) hanno sede e origine nel corpo astrale; esse movimentano lo schema energetico del corpo astrale, il quale a sua volta influenza la distribuzione energetica del corpo eterico.
Il corpo mentale, infine, per il quale ovviamente non si può più parlare di forma; esso è sede delle funzioni superiori della coscienza, del nostro Io; può in parte controllare la funzione emozionale del corpo astrale, anche se nella maggior parte degli individui si deve limitare a fare da osservatore, e a subire lo strapotere degli automatismi e degli stati emozionali. Negli individui sufficientemente evoluti la sua azione diviene via via più incisiva.
Ci sarebbero poi, secondo la Tradizione, ulteriori livelli e distinzioni, ma qui non ci interessano.
L’OBE spontanea dal sonno
La forma più comune di OBE ha inizio da un sogno: siamo in un certo ambiente (di solito la nostra casa) e, improvvisamente, ci rendiamo conto di sognare. Sin qui si tratterebbe solo di un sogno lucido, ossia un sogno nel quale si è coscienti di stare sognando: magari riusciamo a sostenere il sogno senza svegliarsi e ad agire volontariamente in esso. Ebbene, dal sogno lucido all’OBE il passo è brevissimo, perchè un piccolo atto volitivo è già sufficiente a lasciare il corpo (e infatti io mi associo ai molti che considerano i due fenomeni la stessa identica cosa con diverso grado di densità e di consapevolezza). Da un punto di vista della classificazione esoterica precisiamo che l’OBE, distinguendosi dal sogno lucido proprio per l’uscita dal corpo, deve avere caratteristiche di oggettività per chi la vive, dovendosi quindi poter avere una ragionevole certezza di essere davvero usciti dal corpo. Vedendola così sembrerebbe impossibile sostenere la realtà del fenomeno, la cui effettiva esistenza è infatti molto controversa: è solo un sogno un pò speciale o si tratta di un fenomeno reale? Si potrebbe pensare di avere un forte indizio della oggettività della propria OBE, se tramite questa si viene in possesso di informazioni non ottenibili in altro modo. Ecco una prova classica: da un mazzo di carte da gioco estrarremo a caso una carta, e senza guardarla la metteremo in un punto della stanza dal quale sia normalmente impossibile vederla, come sopra un armadio; si osserverà (volando!) durante l’OBE, per poi confrontarla con la realtà, e in caso di successo se ne avrà una discreta prova personale. Dico discreta perchè, a voler essere pignoli, avremmo potuto ottenere la conoscenza della carta tramite una forma di chiaroveggenza inserita in un sogno più o meno normale, ma i problemi non finiscono qui: accade infatti che le percezioni durante la nostra auspicata vera OBE non sempre sono valide e affidabili, e questo accade perchè nell’OBE la percezione avviene comunque secondo le dinamiche oniriche. Applicato al nostro caso (una ipotetica vera OBE) ciò significa che, pur partendo dalla vera percezione della carta, questa potrà essere alterata in misura variabile dal simbolismo, o dalle nostre aspettative, desideri, paure, ecc. Quindi, se ci accorgeremo al momento del controllo di aver letto una carta sbagliata, non potremo escludere in assoluto che un’OBE sia davvero avvenuta. Dobbiamo convenire che finchè non sarà stato inventato un qualche strumento per vedere e magari filmare l’uscita del corpo astrale dal corpo fisico di un soggetto, questa avrà un valore solo per l’interessato (sorvoliamo in questa sede sui veri e propri esperimenti in condizioni controllate). Dal nostro eventuale dubbio personale così non se ne esce: nel caso dell’OBE spontanea e soft resterà sempre il dilemma se non sia stata solo un bellissimo sogno molto realistico. Ho specificato “OBE spontanea soft”, ossia dolce, perchè quando si ha quella violenta di dubbi ne restano pochi, come vedremo.
L’OBE indotta da trauma
Un trauma, ossia un forte shock psichico e/o fisico, è frequentemente causa di OBE. Un infarto, un incidente, persino una improvvisa realtà estremamente sgradevole, sono tutte circostanze che possono portare alla separazione fra i corpi.
Si conoscono molti casi di persone che, sotto anestesia per interventi chirurgici, si sono trovate ad un certo punto a librarsi dolcemente sopra il tavolo operatorio, e hanno assistito a tutto l’intervento che stavano subendo.
Una OBE che avvenga in tali condizioni, però, come si può immaginare avviene spesso in uno stato psichico di particolare coinvolgimento e/o sconvolgimento emotivo, e con quantità di energia corporea molto variabili: ne risulta una OBE molto “psichica”, aperta ad influenze esterne e fortemente influenzata dalla dinamica oniroide. Questa è la NDE – Near Death Experience, o Esperienza di Prossimità alla Morte: una OBE a tutti gli effetti, ed io non ne tratterò separatamente.
Molte persone rientrate da uno stato di coma hanno raccontato di aver vagato con un corpo immateriale in mondi più o meno sconosciuti, o di aver assistito “dall’alto” agli eventi che li vedevano nel letto d’ospedale, soggetti passivi delle cure dei sanitari.
Alcuni hanno avuto un’OBE come conseguenza diretta di incidenti delle quali sono stati vittime. Spesso l’evento è provocato dal vero e proprio trauma fisico, ma può essere indotto anche dalla sola paura del pericolo che si corre. Da una nota ricerca di un cardiochirurgo inizialmente scettico sui racconti dei suoi pazienti, emerge che l’arresto del cuore è la causa più importante di OBE, probabilmente perchè il cuore fermo comporta anche l’arresto respiratorio, e quindi una forte riduzione della circolazione del prana, che diviene così relativamente svincolato dal corpo.
Sembra addirittura che, fra coloro che hanno subito un arresto cardiaco con rianimazione, la percentuale di chi ha vissuto l’esperienza sia almeno del 30%, anche se quasi tutti non la raccontano facilmente per timore di essere presi per pazzi.
Su questo fenomeno esiste una ampia casistica e molte statistiche derivate, nonchè ovviamente una ricca letteratura, anche se non sempre rigorosa.
L’OBE volontaria
Ebbene, sì, è possibile ricercare volontariamente – e ottenere – una Esperienza Fuori dal Corpo… Provate a pensare per un pò cosa questo possa significare! Insomma, il fatto stesso che la cosa sia possibile (indipendentemente dal fatto che poi riesca o meno anche a noi) mi appare come una cosa meravigliosa, come uno dei segnali più potenti che il Grande Architetto potesse predisporre sulla strada di chi cerca. Mediante diverse tecniche, molte persone hanno coltivato e sviluppato la facoltà di indurre le OBE più o meno a volontà. Fortunatamente hanno descritto le loro tecniche ed esperienze in molti libri (non tutti dello stesso livello). Alcuni dettagli possono cambiare, ma sulla sostanza c’è grande concordanza: sotto tutte le latitudini e culture le tecniche sono simili, e funzionano ovunque. Mi sembra di per sè una buona garanzia. Se siete attratti anche voi da questa possibilità non vi resta che informarvi il più possibile, continuando a leggere.
Il rapporto fra sogni, sogni lucidi, NDE e OBE
A questo punto ho due scelte: scrivere altre dieci pagine come questa solo per illustrare come le diverse variabili lavorino, oppure dire tutto schematicamente. Per mancanza di tempo ho fatto la seconda scelta, quindi sarò brevissimo.
Partiamo da queste premesse:
· Nel sonno REM si sogna.
· Nel sonno REM il corpo astrale si “scolla” dal corpo fisico.
· Durante i sogni il corpo astrale tende a muoversi secondo l’azione del sogno, e se lo “scollamento” è sufficiente e la volontà nel sogno riguarda lo spostarsi spazialmente, oppure è molto dinamica, il corpo astrale si allontana dal fisico.
· Nei sogni tutta la percezione passa attraverso il filtro della dinamica onirica, che modifica ampiamente la realtà secondo la lucidità, le paure, il simbolismo, ecc.
Abbiamo quindi queste possibilità:
· Nel sogno non emerge la consapevolezza = (il sogno non è lucido) e in questo caso:
· L’azione non è troppo dinamica = sogno normale, statico.
· L’azione esprime movimento nello spazio = sogno normale dinamico, dove probabilmente si vola, si cade, si corre, ecc.
· Nel sogno emerge la consapevolezza = (il sogno è lucido) e in questo caso:
· L’astrale si allontana, ma la modifica onirica dell’ambiente è troppo forte = solo sogno lucido, senza che sembri un’OBE.
· L’astrale si allontana o no, ma comunque si sintonizza su livelli energetici più elevati = (lucidità + sintonia su livelli astrali superiori) = esperienza spiritualmente elevata oppure NDE.
L’astrale si allontana e la modifica onirica dell’ambiente fisico non è troppo forte = (lucidità + spostamento + percezione dell’ambiente fisico) = OBE.
Ho qui considerato solo il sonno REM come punto di partenza per arrivare alla separazione del corpo astrale, ma a questa si giunge come sappiamo anche per traumi, anestesia, debolezza, ecc., e pertanto ognuno può facilmente estendere il concetto a questi altri casi. Riassumendo, io sostengo che sogni lucidi, NDE (Esperienze di Pre-Morte) e OBE sono praticamente la stessa cosa, e la differenza sta solo nella consapevolezza e nel piano.