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Maurizio Molinari sulla Stampa di venerdì 16 settembre
In un angolo di 50 km quadrati del nord del Messico quando finisce l’estate gli esperti della Nasa prendono silenziosamente il posto dei turisti. Sebbene i portavoci dell’Agenzia spaziale lo neghino ed i governatori degli Stati messicani di Durango, Chihuahua e Cohuila se la cavino in genere con una rumorosa risata, il segreto più popolare del Messico è custodito nella “Zona del Silencio”, il cui nome figura in bella vista anche sulle più comuni carte geografiche.
A sentire i contadini locali quest’area desertica situata a 150 km a nord della città di Torreon è popolata da spiriti maligni che impediscono da millenni ai suoni di essere ascoltati così come rendono lucertole e serpenti di dimensioni e colori innaturali. Avvicinarsi è pericoloso ed è meglio restare alla larga. Entrare per verificarlo è impossibile perché Città del Messico ha dichiarato l’area protetta dal governo federale. Gli unici che hanno possibilità di accedervi sono gli esperti dell’ Istituto di studi sul deserto, ufficialmente titolari dell’aera denominata “Reserva de la Biosfera de Mapimi”, il cui lavoro resta scientifico tuttavia ignoto ai più. Fra le voci dei contadini e i dinieghi del governo ciò che spicca sono le iniziative personali come quella dell’ingegnere Harry Augusto de la Pena, docente all’Università Iberoamericana di Torreon, che afferma non solo di conoscere l’impenetrabile segreto ma anche di essere a conoscenza di come la Nasa lo scoprì casualmente.
Tutto sarebbe iniziato nel 1968 quando un missile sperimentale americano – di nome “Athena” – finì fuori rotta andando a cadere nel bel mezzo della “Zona del Silencio”. “Athena” scomparve dai radar improvvisamente, come avvenuto ad alcune imbarcazioni in navigazione nel Triangolo delle Bermuda. Le ricerche della Nasa per trovarlo per lunghe settimane furono infruttuose e con l’intento di scoprire cosa fosse avvenuto al vettore una squadra di tecnici si recò fisicamente a cercarlo, perlustrando il terreno a partire dalla zona dell’ultima rilevazione radar.
Fu così che la Nasa si rese conto che nelle leggende contadine qualcosa di vero in fondo c’era perché si trattava di un’area completamente magnetizzata nella quale le onde radio non possono diffondersi e quindi qualsiasi cosa che viene seguita da un radar semplicemente scompare. La rivista “Mexico Desconocido” afferma che quando i tecnici della Nasa arrivarono nella “Zona del Silencio” per portarsi via il missile perduto finirono per interessarsi molto alla composizione del terreno e prima di andarsene presero con loro anche tonnellate di sabbia che da allora sarebbero conservate in una base segreta dell’esercito degli Stati Uniti. “Proprio la radioattività presente in misura di molto superiore al normale – spiega Armin Gomez Barrios, uno studioso che ha dedicato gli ultimi anni a tentare di convincere il governo messicano a togliere il segreto di Stato – è la causa della presenza di serpenti giganti o rocce di colori molto forti, come ad esempio l’azzurro”.
Vero o falso che sia De la Pena afferma di essere riuscito a varcare le delimitazioni portandosi dietro contatori geiger che hanno provato come tutti gli strumenti ad alta e bassa frequenza funzionano poco o male a causa della possibile presenza di un vortice elettronico originato dall’esistenza nel sottosuolo della superficie terrestre di una imponente massa di ferro magnetico. Carta geografica alla mano è facile rendersi conto d’altra parte che la “Zona del Silencio” è posizionata fra il 26° ed il 28°paralelo ovvero in quella sezione della Terra nella quale si trovano anche il Potala, la sede storica dei Dalai Lama in Tibet, le piramidi egizie, il centro spaziale di Cape Canaveral ed il Triangolo delle Bermude.
Armin Gomez sostiene che c’è dell’altro: la forte attrazione magnetica esercitata dal “Vertice de Trino”, così detto perché compreso fra tre Stati, produrrebbe una emissione di energia capace di diffondersi fino alle più recondite profondità dell’Universo. Proprio riferendosi a questo fenomeno alcuni contadini attribuiscono le frequenti osservazioni di luci nel cielo a veicoli extraterrestri. Ad accrescere il mistero c’è il fatto che un prolungamento della “Zona del Silencio” – ma questa volta non segnata sulle mappe – si troverebbe nella parte più meridionale della Baja California, proprio a ridosso di Cabo San Lucas e San Jose del Cabo, due delle località dove i turisti vengono non solo attirati dalle spiagge desertiche sul Pacifico ma anche per osservare le balene svernano a centinaia nel Mare di Cortez.
Lo stesso aeroporto di Cabo ‘ San Luca meta dei turisti ogni anno a settembre accoglie gli aerei con a bordo il personale della Nasa che – secondo molteplici testimonianze di tassisti locali – sosta per una decina di giorni negli hotel del posto e si trasferisce nella locale “Zona del Silencio” a bordo di elicotteri con la protezione del governo. A differenza dei 50 km quadrati al confine fra gli Stati di Durango, Chihuahua e Cahuila in questo caso la “Zona del Silencio” non è un deserto ma si sviluppa attorno ad una laguna circondata da montagne per scalare le quali bisogna camminare due giorni. In comune invece c’è la posizione geografica: anche in questo caso l’area di forte magnetismo è situata fra il 26° e 28° parallelo. Ed anche qui gli abitanti locali continuano ad ripetere che la Nasa “può cercare quanto vuole” ma non troverà nulla, anzi rischia molto sfidando gli “spiriti maligni”.