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RIPORTO QUI’ DI SEGUITO ED IN FORMA INTEGRALE QUESTA RELAZIONE ARRIVATA DAI MISSIONARI IN COLOMBIA. NON HA BISOGNO DI COMMENTI E LASCIO AL LETTORE OGNI CONSIDERAZIONE
MISSIONI CONSOLATA
Caquetà (Colombia)Magia, stregoneria, occultismo e altre “diavolerie”
Magia e stregoneria producono effetti devastanti tra le popolazioni dell’Amazzonia colombiana.
Per definizione, la magia implica una particolare visione del mondo, in cui si crede esistano un complesso di forze occulte che influiscono sulla vita dell’uomo, e un insieme di pratiche rituali per dominarle e sfruttarne la potenza al fine di ottenere certi effetti desiderati. La divinità, quando viene invocata, è meramente funzionale, subordinata alle forze stesse e agli effetti voluti.
FATTURE E ANTIDOTI
La forma più comune incontrata in Colombia potrebbe definirsi “magia popolare delle campagne”; ha origini antichissime e non è stata per nulla scalfita da cinque secoli di evangelizzazione. Anzi, sciamani e stregoni sono in aumento, come testimoniano i missionari incontrati nel Caquetá, e il ricorso alle loro arti è un fenomeno generalizzato tra tutte le popolazioni della regione.
Le cause sono molteplici: paura e diffidenza verso gli altri, difficoltà economiche, ignoranza e suggestione dei mezzi di comunicazione, sempre amanti del sensazionale. Alla base di tutto, però, c’è la cultura popolare, fatta di credenze e racconti tramandati di bocca in bocca, che parlano di rumori strani, apparizioni misteriose di defunti, demoni e mostri d’ogni genere, patti stipulati col demonio, interventi di persone dotate di poteri sovrumani per risolvere difficoltà insormontabili. Tipiche sono le guarigioni medianiche, dovute all’intervento di persone che “lavorano” attraverso lo spirito di Gregorio Hernandez, medico venezuelano morto in concetto di santità. Un racconto del genere l’ho ascoltato dalla bocca della protagonista stessa, in una sperduta fattoria dell’Amazzonia colombiana.
Questa donna aveva un misterioso male alle gambe, tanto che non riusciva a camminare. Un giorno uno spiritista, presentatosi come devoto di questo “san Gregorio”, si offrì di aiutarla. Si fece assegnare una stanza per la notte, dove fece allestire un altare con candele accese e un recipiente pieno d’acqua; da solo, per sei ore, continuò a invocare il santo medico. Per tutto quel tempo la donna, ritiratasi sola in un’altra parte della casa, provò intensi dolori nella gamba malata, come se le mani invisibili di un chirurgo la stessero operando senza anestesia. Alla fine della preghiera del medium, si sentì completamente guarita. Dopo tanti anni, la gamba è ancora in perfette condizioni. La causa di quella malattia, mi raccontò la donna, era dovuta a una forma di comunissimo maleficio di tipo feticista: si rappresenta una persona in un fantoccio e lo s’infilza con un ago per far soffrire la vittima raffigurata. Tutte le operazioni riferite nel racconto presentano i caratteri della stregoneria. Il maleficio provocato per via “imitativa”, popolarmente chiamata “fattura”, è autentica magia nera. Ma anche la rimozione del male rientra nello stesso ambito, pur trattandosi di magia bianca. Lo confermano il fatto che il “presunto santo” non viene invocato, ma evocato, la segretezza e stravaganza del rituale, l’immediatezza e automatismo della “terapia a distanza” e il fatto stesso di reagire a una precedente azione magica.
BANCONOTE BATTEZZATE
Una forma di strumentalizzazione del sacro per scopi magici è il “furto del battesimo”; fenomeno che ha costretto qualche parroco a modificarne il rito, tenendo la gente lontana dal prete e battezzando. Ecco come avviene: il “ladro” si mescola tra i parenti e si piazza dietro al bambino; quando il prete pronuncia il nome del battezzando e la formula sacramentale, il malintenzionato ripete mentalmente le parole rituali su una banconota che, nascosta nella mano, ha messo a contatto con la testa del bimbo. Il potere del proprietario su quella banconota è strabiliante: una volta scambiata con qualche mercanzia, egli la “chiama per nome”, a qualsiasi distanza, e se la ritrova nel proprio portafoglio. Tutti i dettagli di questo “furto” (partecipazione a un rito sacro con l’intenzione di acquisire poteri estranei al rito stesso, inganno, mistificazione e frode a danno di altre persone) non lasciano dubbi che si tratti di magia. Inoltre, un modo così semplice per guadagnare denaro senza sforzo (la cui efficacia è tutta da dimostrare) non può essere spiegato razionalmente, considerandolo un fenomeno di telecinesi (movimento di oggetti senza contatto), ma implicherebbe l’intervento di potenze sovrumane ben lontane dalla bontà divina.
OCCHIO AL MALOCCHIO
Tipica del Caquetá è pure la forma di stregoneria praticata dai colubreros: con una sostanza estratta dai serpenti (colubre) cambiano il colore all’acqua, che adoperano per controllare la mente altrui. Ma il più temuto strumento di controllo mentale è il malocchio. Si ritiene che certe persone e animali abbiano un potere malefico innato, capace di danneggiare o fare perire qualsiasi essere vivente: basta uno sguardo, anche involontario, dello iettatore e il male s’attacca alla vittima innocente. Esisterebbero tre tipi di malocchio: il 24 ore, il secador o il tonto. Col primo si muore in una giornata; il secondo produce un lento deperimento organico; il terzo causa incretinimento. Tuttavia si può neutralizzarlo, almeno nella persona umana: è sufficiente strofinare l’ombelico della vittima con certe erbe dotate di magici poteri. Trasmissioni di malefici e relativi rimedi (anch’essi da verificare) sono fuori dell’ordine naturale che intercorre tra causa ed effetto. Qualora il malocchio avesse una certa efficacia, ciò avviene per una precisa volontà di nuocere a qualcuno, come capita nella maledizione. In tal caso gli animali ne sono esclusi. Nell’uomo, invece, potrebbe intervenire qualche forza demoniaca a rafforzare l’effetto “antipatia” dei sentimenti anticristiani covati nel proprio intimo.
DIAVOLO SNOBBATO
Esistono davvero i “malefici”? Sono efficaci? Magia e stregoneria sono frutto di forze demoniache? Di fronte a tali domande la gente si divide in due categorie: alcuni vedono il demonio dappertutto; altri non ci credono affatto. A ingarbugliare la matassa intervengono la parapsicologia, calderone pseudoscientifico in cui si fa bollire ogni fenomeno poco chiaro, e certi pseudoteologi che vogliono spiegare tutto con i lumi della ragione, usando argomenti tutt’altro che razionali. Sull’esistenza e azione del maligno la dottrina cattolica non ha dubbi; ma se ne sente parlare sempre meno. Ai nostri giorni il demonio non è preso abbastanza sul serio, anche da chi di dovere. Eppure il nostro mondo “civilizzato” sembra mostrare un crescente interesse per il satanismo e i suoi addetti: maghi e spiritisti, imbroglioni e fattucchieri, astrologhi e divinatori. È pur vero che Satana non è onnipotente; la sua azione dipende dalla misteriosa permissione di Dio, il quale ha affidato alla chiesa vari mezzi per contrastarne il potere: sacramenti e sacramentali, preghiera ed esorcismi. Ritornando alla mia esperienza in Colombia, ho osservato che la dispersione geografica favorisce l’ignoranza e la commistione della vera fede con pratiche sincretistiche di magia e stregoneria. Gli unici impegnati nel contrastare seriamente la stregoneria in tutte le sue manifestazioni sembrano i pentecostali e altri movimenti carismatici. Risulta che le persone coinvolte nell’occultismo indigeno assistano alla celebrazione eucaristica senza la minima reazione, ma “crollino”, letteralmente, quando partecipano a un incontro carismatico. In campo cattolico bisognerebbe ravvivare la fiducia nella promessa del Signore: “Questi saranno i segni che accompagneranno coloro che credono: nel mio nome scacceranno i demoni”. La stregoneria non è un fenomeno folcloristico. Essa produce effetti devastanti su intere generazioni: nei discendenti di una persona invischiata nelle arti magiche possono presentarsi a ripetizione fenomeni estremamente gravi, come spregiudicatezza morale, alcolismo, droga, suicidi, morte violenta. Non basta, quindi, guarire i singoli individui; a volte si richiede di agire con la preghiera e l’esorcismo sull’albero genealogico.