"Abbiamo torturato Tollis a morsi"

Mario Maccione:” Durante le sedute i demoni mi dicevano di eliminare le entità positive”

Di seguito pubblichiamo il racconto di Mario Maccione al giudice di Busto Arsizio. Maccione, all’epoca degli omicidi compiuti dalle Bestie di Satana, era minorenne ed era il medium del gruppo. Maccione è accusato, insieme ad Andrea Volpe, del duplice omicidio di Fabio Tollis, 16 anni, e Chiara Marino, di 19, avvenuto la notte del 17 gennaio ’98. Il processo a Mario Maccione si è concluso con una condanna a 19 anni di reclusione – la pubblica accusa ne aveva chiesti 20, compreso lo sconto per il rito abbreviato.

ESAME DI MACCIONE MARIO

Intervento del giudice: Signor Maccione, lei riveste in questo processo una duplice posizione: è indagato in reato connesso ed è indagato in reato proprio. È prevalente la sua posizione di indagato in reato connesso e quindi la avverto che lei ha facoltà di astenersi dal rispondere alle domande. Vuole sottoporsi all’esame?
– Maccione: “Sì”.
– Pm Pizzi: Signor Maccione, ci vuole dire come ha conosciuto gli altri componenti della setta, quando è entrato, cosa è successo, quali le attività della setta?
– Maccione: “Io ero già amico di Fabio Tollis e successivamente ho conosciuto Marco Zampollo, perché io da Cologno Monzese mi sono trasferito a Brugherio e da lì abbiamo cominciato a frequentare la Fiera di Senigallia”.
– Domanda: Che perìodo era questo?
– Maccione: “’96. Io già conoscevo Tollis dal ’95, suonavamo insieme. Alla Fiera di Senigallia il primo che abbiamo conosciuto io e Zampollo è stato Paolo Leoni. Dopo Paolo Leoni ci ha presentato Nicola Sapone. Dopodiché abbiamo conosciuto Eros Monterosso in Sempione, parco Sempione. Dopo Eros Monterosso mi sembra che abbiamo conosciuto Pietro Guerrieri. Poi siccome io e Fabio Tollis cercavamo un bassista, andavamo… cioè io andavo a scuola a Cimiano, a Milano e lì sono andato a conoscere Massimino Magni che frequentava una scuola vicina alla mia, che si è offerto di suonare con noi e abbiamo fatto anche qualche concerto.
Pietro Guerrieri l’ho conosciuto tramite Zampollo perché era del mio paese. Poi mi ricordo che mi sembra che Paolo Leoni ha conosciuto questa Serena che…”.
– Domanda: Serena Saggioro?
– Maccione: “Sì, che è stata un po’ con noi. Dopodiché…”.
– Domanda: Praticamente insomma c’eravate quasi tutti nel ’96?
– Maccione: “Sì, però non tutti ancora”.
– Domanda: Non tutti ancora?
– Maccione: “Poi è entrato a far parte questo Mirco che ci ha presentato Sapone, Boutade. Inizialmente si parlava di sedute spiritiche e ognuno faceva entrare chi voleva in questo gruppo… “.

LE SEDUTE SPIRITICHE

– Domanda: In che senso si parlava di sedute spiritiche?
– Maccione: “Ci si metteva in catena e io… cioè gli altri dicevano che io andavo in trance e facevo e dicevo delle cose”.
– Domanda: Faceva?
– Maccione: “E dicevo delle cose”.
– Domanda: Faceva da medium?
– Maccione: “Sì”.
– Domanda: Con chi si metteva in contatto?
– Maccione: “Con demoni: Noctumonium, Satemonium Dclirium, Mortiferium Feroce, Mortifugo e Gelimero”.
– Domanda: Che gerarchia c’è tra questi demoni, c’era una gerarchia, qualcosa?
– Maccione: “Si diceva che questi demoni facevano parte di una legione infernale, Satemortinoctumortigeli”.
– Domanda: E questo Satemortinoctumortigeli chi era?
– Maccione: “Erano le iniziali di tutti i nomi dei demoni. Questi demoni praticamente ci dettavano come compiere delle specie di rituali che potrebbero essere simili a dei giochi di ruolo”.
– Domanda: Che le dicevano i demoni?
– Maccione: “Bisognava eliminare queste entità positive, c’erano dei luoghi dove bisognava andarle a eliminare”.
– Domanda: E si materializzavano come, queste entità positive?
– Maccione: “Ma, attraverso visioni sensazioni”.
– Domanda: Contorni?
– Maccione: “Contorni”.

LE VIOLENZE

– Domanda: Dove facevate le sedute?
– Maccione: “Abbiamo iniziato a Brugherio, in Villa Fiorita. Io e Fabio in particolare eravamo autolesionisti, ci tagliavamo, ci spegnevamo le sigarette addosso, ci rompevamo le cose in testa”.
– Domanda: Vi facevate fare anche atti di violenza addosso?
– Maccione: “No, dagli altri no. Più che altro eravamo noi stessi che facevamo queste cose”.
– Domanda: Ma qualcuno comunque ha fatto atti di violenza nei vostri confronti?
– Maccione: “Nei confronti di Fabio sì. È successo che una sera a Villa Fiorita c’eravamo io, Paolo Leoni, Sapone Nicola, Marco Zampollo, Monterosso Eros, Mirco, questa Serena e anche il Bontade. Praticamente non so, Fabio Tollis è sottoposto a questa diciamo tortura come… “.
– Domanda: È stato sottoposto a questa tortura
– Maccione: “Sì. All’inizio era come una dimostrazione di forza e poi Paolo Leoni gli ha fatto questo morso”.
– Domanda: Lo ha morso?
– Maccione: “Sì”.
– Domanda: Ma come mai l’ha morso?
– Maccione: “Si credeva un vampiro, infatti non è stato l’unico a essere morso”.
– Domanda: Chi altro è stato morso?
– Maccione: “È stato morso un certo Aldo che frequentava le nostre zone, però faceva parte di un altro gruppo e odiava Ozzy”.
– Domanda: Lei ha assistito a tutti e due questi morsi?
– Maccione: “Sì”.
– Domanda: Ho capito. E quindi?
– Maccione: “Quindi poi… c’è stato un diverbio con la Serena…”.
– Domanda: C’è stato tra chi?
– Maccione: “Tra Paolo Leoni e lei, perché doveva entrare questa Chiara, che sempre Paolo Leoni voleva fare entrare”.
– Domanda: Ma perché Serena era la ragazza del Leoni?
– Maccione: “Sì. Pare che…”.
– Domanda: Quindi la Serena non gradiva che entrasse questa Chiara?
– Maccione: “Esatto. E la Chiara non gradiva che ci fosse Serena. Nello stesso tempo però mi ricordo che dissi a Leoni che Serena con quello che facevamo non c’entrava niente, perché Serena praticava la Wicca con le candele, quando noi non abbiamo fatto queste cose”.

I CIMITERI

– Domanda: La Wicca che è, una sorta di stregoneria?
– Maccione: “Sì. Penso che più Leoni aveva. Queste credenze per i fatti suoi, comunque che non era in attinenza con tutto il gruppo, con quello che facevamo. Ricordo comunque che prima di questo io, Marco Zampollo, Guerrieri Pietro e Tollis Fabio siamo andati nei cimiteri a fare dei furti, prendendo queste statue come scenografia di concerti le volevamo usare”.
– Domanda: Dove li avete fatti?
– Maccione: “Questi cimiteri sono nel monzese, anche in zona Vignate. Poi siamo andati a Crespi…”.
– Domanda: A Crespi d’Adda?
– Maccione: “Crespi d’Adda, cioè eravamo ubriachi e drogati e abbiamo rotto un po’ di cose. Ci siamo fatti anche delle foto, perché noi inizialmente… abbiamo scavalcato perché questo cimitero era una leggenda metropolitana. Abbiamo scavalcato, siamo andati nei sotterranei che erano chiusi dalle sbarre e non potendoci entrare ci siamo sfogati sul cimitero”.
– Domanda: Va bene. Poi questo materiale dove lo avete portato?
– Maccione: “Mi ricordo che lo abbiamo nascosto a Vignate, in una riserva di caccia, non so il punto”.
– Domanda: Era quella riserva dove vi ha portato il Magni?
– Maccione: “Diciamo che ce l’ha fatta conoscere lui, perché essendo del paese… Dopo aver nascosto queste cose, non mi ricordo il punto, ci siamo riuniti per fare uno di questi rituali e io in trance ho portato tutti noi in questa cascina, che non sapevo neanche dove fosse, e all’intemo della cascina c’era una chiesetta. Li abbiamo tracciato dei simboli. Non so cosa fosse successo perché non ero cosciente, però mi è stato raccontato che abbiamo eliminato un’entità positiva “.
– Domanda: Che simboli avete tracciato?
– Maccione: “La croce rovesciata e il pentacolo”.
– Domanda: Erano sedute spiritiche?
– Maccione: “Sì”.
– Domanda: Ma il Volpe dice che si trattava di un altro tipo di riti che era quello con il pentacolo tracciato a terra, varie disposizioni, candele. Lei si ricorda di aver partecipato anche a riti simili ?
– Maccione: ” No, io personalmente no. Però io so che lui li faceva questi”.
– Domanda: Lui chi?
– Maccione: ” Volpe Andrea”.
– Domanda: E chi altro?
– Maccione: “Anche Leoni e Sapone”.
– Domanda: Lei non ha mai partecipato?
– Maccione: “Non a questo tipo di… Anche perché ero solito prendere in giro queste cose”.
– Domanda: Le hanno raccontato come li facevano questi riti?
– Maccione: “No, non bene. So che tracciavano il pentacolo per terra o su un foglio e mettevano una foto di qualcuno che odiavano, che volevano che gli succedesse qualcosa”.
– Domanda: Si ricorda di sangue versato su un caprone, sul pentacolo?
– Maccione: “No”.
– Domanda: Quindi c’erano queste sedute spiritiche a cui partecipavano più o meno tutti?
– Maccione: “Sì. Inizialmente eravamo più io, il Tollis e Zampollo. E comunque eravamo abbastanza frastornati dalle pratiche. Avevamo un po’ perso il contatto con la realtà diciamo”. 

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