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La parola esorcismo è nota solo al linguaggio religioso. Infatti essa ha tre significati: 1) far giurare; 2) scongiurare – cioè chiedere con insistenza; 3) liberare dallo spirito del male (quest’ultimo è il significato tecnico e usuale della parola). Gli esorcismi sono pertanto degli scongiuri, cioè dei comandi rivolti in nome di Dio al demonio, perchè desista dall’applicare un influsso malefico. La disciplina attuale della Chiesa è contenuta nel titolo XII del Rituale Romano, dove nel primo capitolo si espongono le regole e suggerimenti circa l’uso di esorcismi, nel secondo è riportato il cosiddetto grande esorcismo (quello di Alcuino), il terzo contiene l’esorcismo di Leone XIII per l’infestazione locale.
Secondo gli insegnamenti della Chiesa solo chi è munito di speciale dispensa può praticare l’esorcismo. Il Magus rifiuta tale concezione in quanto l’autorità di cacciare i demoni in nome e per conto di Cristo, fu data da questi ai discepoli e conseguentemente a qualsiasi cristiano in grado di attuare tale pratica. A tal proposito è bene ricordare che i primi Cristiani affrontavano da soli gli esorcismi in nome di Cristo. Altresì bisogna ricordare, ed è forse questa la vera motivazione che giustifica l’attuale posizione ecclesiastica, che il fare un esorcismo non è cosa semplice e facile, ma anzi può essere molto pericolosa fino ad arrivare alla morte dell’esorcizzando o dell’esorcista. Bisogna essere preparati, avere la giusta conoscenza, una grande determinazione e forza di volontà, molto coraggio e soprattutto “conoscere” il maligno e le sue astuzie.