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Non sono mai mancate voci di protesta contro il satanismo, che effettivamente fa più presa quando diventa apoteosi dell’uomo e delle sue illimitate possibilità. E allora si sottolinea che le rivoluzioni distruggono le tradizioni, che le filosofie minano ogni fede positiva, che il materialismo economico produce l’individualismo sfrenato.
Così Thomas Carlyle (17 9 5 – 18 8 1) in Sartor resartus: The life and Opinion of Herr Teufelsdrockh (1833-34) identifica il satanismo col culto di se stesso, e reagisce contro il satanismo del suo tempo, narrando la conversione di un immaginario professore tedesco, che, alla fine, deluso delle molte esperienze, studi e viaggi, ritrova la felicità tornando alla fede ingenua della sua infanzia.
Sotto altra angolazione combattono il satanismo alcuni romantici tedeschi (Kómer, F. Schiegel, Hauff, T. A. Hoffmann, A. Chamisso), rifacendosi al principio divino e all’amore fattivo verso tutti.
Già Milton e Klopstock avevano risolto il contrasto tra Dio e Satana ricorrendo alla fede biblica; si accentua nel Faust di C. Marlowe (1604), e si trasforma in una “mistica” simbolica nel Faust del Goethe, dove il satanismo è spirito che sempre nega, è forza che sempre fa il male, ma che è costretto a servire il bene, come si legge nel Prologo.
I più noti scrittori russi del sec. XIX, come N. Gogol (Anime morte) e più ancora F. Dostojewskij (specialmente in Demoni, 1872), denunziarono il progredire del satanismo moderno. Ma il Dostojewskij, se teoricamente combatte il satanismo, praticamente sembra troppo immedesimarsi in Stavrosijn, che combatte Dio, che impersona il mistero dei male, amato e fomentato per sé; e quando Shingalev profetizza: “L’antica concezione del mondo scomparirà, e soprattutto l’antica morale. Gli uomini si uniranno per trarre dalla vita tutti i godimenti possibili, ma in questo mondo soltanto. Lo spirito umano si innalzerà in un orgoglio satanico, e l’umanità sarà deificata. Trionfando costantemente sulla natura con la scienza e la volontà, l’uomo proverà per ciò una gioia che sostituirà in lui le speranze dei beni futuri. Ognuno si rassegnerà alla morte con tranquilla fierezza, come un Dio; si asterrà dal lamentarsi della brevità della vita e amerà i suoi fratelli di un amore disinteressato” : in tutto questo esprime troppo chiaramente il suo ideale.
Più ancora si sono battuti per impedire l’avanzata del satanismo H. Hello, Barbey d’Aurevilly, L. Bloy, G. Bernanos (Sous le soleis de Satan; Monsieur Ouine), Giovanni Papini, G. Rendl (Satan auf der Erde, 1934), W. Umbricht.
Forma nuova acquistava il satanismo in Victor Hugo, che nel La fin de Satan (1886), nell’esprimere la sua fede democratica, proclama che Dio e Satana alla fine saranno uguali mediante l’angelo Libertà, oriundo da entrambi.