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La morte non esiste !
Due sacerdoti sospesi a divinis ed un pubblicista romano scuotono il mondo dello spiritismo, smentendo l’insegnamento di Kardec.
Dall’aldilà ci giunge, attraverso centinaia di sedute medianiche, un messaggio nuovo:
l’individuo fa parte di un tutto, la su morte è solo trasformazione all’interno di un karma universale.
Nel 1857 il medium francese Allan Kardec (vero nome Hyppolite Rivali ) stupiva il mondo con il suo “libro degli spiriti”. Si trattava di un volume ( ben presto affiancato da molti altri, come “il libro dei medium”) che stravolgeva lo spiritismo tradizionale. Kardec, dopo centinaia di ore di sedute medianiche, aveva raccolto un’incredibile quantità di informazioni, perlopiù etiche, dal mondo dell’aldilà. Alcune di esse erano in netto contrasto con il cristianesimo, come la teoria della reincarnazione, ma trovarono grande interesse in Europa e divennero, nel Brasile spiritico, una fede cieca dal successo travolgente. Oggi Kardec viene rimesso in discussione, ovvero revisionato e completato, grazie ad un libro da poco uscito nelle librerie, “La vera realtà”, dell’insegnante e pubblicista romano Vitaliano Bilotta.
QUALCOSA È CAMBIATO NELL’ALDILÀ
Bilotta è uno studioso già legato al celeberrimo circolo medianico fiorentino Cerchio Firenze 77, un centro che vent’anni fa conduceva sedute ad altissimo livello con l’ormai scomparso medium Roberto Setti.
L’autore presenta nel suo libro tutta una serie di insegnamenti spiritici raccolti dal Centro medianico Kappa di Roma. Non sfugge che egli abbia omesso di proposito qualsiasi nome o indirizzo, quasi non voglia essere rintracciato. E il motivo è molto semplice: il suo libro susciterà le ire di diversi spiritisti. La guida medianica, l’entità del centro Kappa, avrebbe, a norme di tutte le entità del mondo invisibile, sconfessato Allan Kardec. O meglio, lo avrebbe ridimensionato. Questo reato di “lesa maestà” verso uno dei più grandi spiritisti del secolo scorso è cosi spiegato.
“Più di un secolo è ormai trascorso “, ha dichiarato la guida psichica del Centro Kappa di cui fa parte Bilotta, “da quando per la prima volta è stato sottoposto all’attenzione del vostro mondo il Libro degli spiriti. Da allora molte cose che dicemmo sono state smentite dagli stessi spiriti, altre ampliate”.
IL NUOVO CREDO SPIRITICO
E che cosa dicono gli spiriti, di cosi rivoluzionario? Per esempio che nell’universo esistono altri mondi abitati. O che il dolore è una componente fondamentale della nostra vita, “per correggere e non per punire: esso è il carburante dell’evoluzione”.
O che esiste un karma collettivo, cioè una legge di causa ed effetto, che si riflette sull’interno pianeta. Conclusione: se ci comportiamo male, viviamo tutti male.
Questi insegnamenti provengono dalle centinaia di sedute spiritiche condotte da Bilotta e da una coppia di suoi collaboratori molto particolari, due ex sacerdoti romani, in seguito sospesi a divinis per avere suscitato le ire del Vaticano, da sempre contrario allo spiritismo, con le tesi spiritiche “eretiche” pronunciate in chiesa durante le omelie. Bilotta, nel suo libro-diario, non cita i nomi di questi ultimi, ma utilizza due pseudonimi: Fratello Caro ed Enzo. Il primo è un ex prete sessantenne di Porta Urbana, l’altro era il parroco di Centocelle.
I tre hanno fondato un circolo medianico chiamato Evolvenza, o “evoluzione della coscienza”, dopo essersi resi conto, a seguito di diverse esperienze personali, che la vita doveva necessariamente continuare dopo la morte. “Io sono stato anche chimico di laboratorio”, confida l’ex parroco di Porta Urbana, e analizzavo ogni genere di sostanze. Una sera sentii forte il bisogno di chiedermi: ma è possibile che l’uomo sia solo tanti granuli di grasso sufficiente a produrre sette pezzi di sapone, tanti granuli di ferro sufficienti a fabbricare due chiodi, una quantità di fosforo sufficiente a fabbricare cinquanta capocchie di fiammiferi? Allora ho cominciato a studiare gli insegnamenti medianici e ho trovato le risposte alle mie domande.
CHE COSA C’è DOPO LA MORTE
La filosofia di vita o se preferite “l’insegnamento medianico”, che scaturisce dal libro di Bilotta è molto solistica: tutti siamo legati gli uni agli altri e la nostra evoluzione è l’unione con il Tutto.
“Sentirsi separato dagli altri è mera illusione dovuta alle attuali limitazioni”, dicono gli spiritisti di Evolvenza. Occorre superare il proprio io, i propri egoismi, e vivere in comunione con gli altri. “Dopo la morte” ha dichiarato l’ex prete di Porta Urbana, “ci aspettano stati di coscienza, o di esistenza, per noi adesso inconcepibili. Nel nostro futuro evolutivo ci sono stati di coscienza sempre più onnicomprensivi; ma allo stadio attuale dell’evoluzione terrestre sono molto poche le persone che intuiscono che noi facciamo parte di un Tutto. La vita che stiamo “sentendo” è un aspetto illusorio della realtà totale di cui facciamo parte. È questo che i fratelli delle altre dimensioni cercano di dirci, nelle sedute medianiche”. La morte non esiste.