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di Luciano Sampietro
Il 5 Febbraio il tribunale i Amburgo ha assolto un marocchino, Abdelghani Mzoudi, dall’accusa di favoreggiamento nei confronti degli attentatori dell’11 settembre. Invano il pm e il difensore di parte civile dei parenti di numerose vittime avevano tentato di produrre nuove prove circa la responsabilità dell’imputato: il tribunale tedesco, ligio alle regole di procedura, le aveva respinte, con conseguente assoluzione per insufficienza della prova. Il presidente del collegio ha accompagnato la sentenza assolutoria con parole di rammarico che lasciavano trasparire il conflitto tra convincimento e rilevanza delle prove. Solo un anno prima, tuttavia, un amico di Mzoudi, il marocchino Mounir el Motassadeq, era stato condannato, con le stesse evidenze probatorie a 15 anni di reclusione.
Che nel Marocco vivano e prosperino numerosi terroristi è un fatto indiscutibile. All’atto del suo insediamento , il giovane re Mohammed VI, succeduto al padre Hassan II, aveva, quale primo atto del suo regno, liberato tutti i prigionieri politici. Inoltre, il re ha promulgato il 10 ottobrre 2003 una rivoluzionaria riforma del diritto di famiglia, introducendo la parità tra uomo e donna e ponendo severissime restrizioni alla poligamia. Ciò ovviamente ha comportato la reazione violenta della componente islamica.
Ulteriore delicato e pericoloso passo ha commesso il re nell’avviare il dialogo con Israele: gli ebrei in Marocco sono odiati dalla popolazione araba ed islamica, al punto che dei 265.000 che risiedevano nel 1948, sono rimasti oggi solo 5.700!
Mohammed VI, è stato spinto a quel pericoloso passo dall’intento di svolgere un ruolo di mediatore e pacificatore, ma le sue intenzioni sono state fraintese ed oggi le frange islamiche più estreme lo vedono come un traditore.
La situazione è dunque esplosiva: terroristi in libertà, giornalisti in galera, contestazione politica e religiosa: si stanno dunque creando i presupposti per l’avverarsi della profezia di cui alla quartina VI, 54:
Sul far del giorno, al secondo canto del gallo,
quelli di Tunisi, Fez e Bugia:
prigioniero degli arabi il re del Marocco.
L’anno mille seicento e sette della Liturgia.
Il Veggente, a modo suo, indica un anno preciso che parte però non dalla nascita di Cristo ma da quella della Liturgia. Dopo lungo pensare e ricercare, sono giunto alla conclusione che la Liturgia, intesa come il complesso di atti che regolano la celebrazione della Messa, fu precisata e codificata nel Concilio di Cartagine del 397 d.c, quando vennero definiti i sacri testi i cui brani potevano essere letti nel corso della celebrazione.
A questo punto non resta che sommare 1607 con 397: otteniamo 2004 e quindi quest’anno dovremmo assistere al sequestro del sovrano del Marocco da parte dei fondamentalisti islamici.