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Nel corso di gran parte della storia, specialmente in Occidente, le donne sono state considerate ritualmente impure …
Secondo la tradizione Ebraica, una donna, durante il flusso mensile ,era regolarmente in uno stato di corrompimento rituale.
Simili tabù contro le mestruazioni esistevano anche nelle culture pagane Greche e Romane.
I Padri della Chiesa hanno sottolineato la paura della impurità rituale delle donne.
Coloro che guidavano la Chiesa erano atterriti che l’impurità potesse profanare la santità degli edifici sacri, del santuario e soprattutto dell’altare.
I teologi giunsero alla conclusione che ad una ‘creatura impura ‘ come la donna non può essere affidata la cura delle cose sacre a Dio…
Una lunga serie di proibizioni fondate sul presupposto della ‘ impurità rituale’ delle donne è rimasta nel Codice di Diritto Canonico negli ultimi 700 anni.
Sulla base di questo scenario, non dobbiamo sorprenderci se scopriamo che la grande maggioranza dei Padri, dei legislatori canonici, dei teologi e dei capi della Chiesa fossero dell’opinione che ad una persona ‘ ritualmente impura’ non potesse essere affidato il ministero dell’Eucarestia.
La paura Ebraica della contaminazione col sangue mestruale
Il testo chiave del Vecchio Testamento sulla contaminazione nei periodi mensili è il Levitico 15,19-30 che contiene le seguenti prescrizioni: